Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sede di Napoli di Telecontact, l’azienda che gestisce l’assistenza clienti per conto di Tim che sarebbe intenzionata a cederla ad un soggetto terzo, la Dna, mettendo a rischio il futuro occupazionale dei 303 dipendenti della sede di Napoli, oltre a quelli delle altre sedi italiane. Questa mattina, 4 novembre, su richiesta delle organizzazioni sindacali di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e UilCom Uil si è tenuto un incontro con l’assessorato regionale al Lavoro per chiedere un intervento della Regione Campania nella vertenza.
Presentata dal Pd un’interrogazione ai ministri del Lavoro e del Made in Italy
Intanto, i deputati Pd Arturo Scotto e Marco Sarracino hanno presentato un’interrogazione ai ministri del Lavoro e del Made in Italy, “per sapere quali iniziative – per quanto di competenza – intendano intraprendere i ministri interrogati in relazione a quanto esposto in premessa e se non ritengano di convocare un tavolo di confronto nazionale che coinvolga le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali al fine di verificare quali siano le garanzie occupazionali e le tutele contrattuali dei 1.591 lavoratori e lavoratrici coinvolti”.
Slc Cgil: “Quali sono le reali intenzioni di Tim?”
“Vogliamo capire – ha spiegato Mauro Ciancio, Rsu Slc Cgil in Telecontact – quali sono le evoluzioni della vertenza. Da dieci anni, ovvero dal luglio 2014, Tim sta portando avanti uno ‘spacchettamento’, cominciato con la vendita della rete, poi è toccato a Sparkle e adesso tocca alla società di call center. Il nostro auspicio – ha proseguito Ciancio – è che la Regione Campania possa avere un ruolo importante e tenere alta l’attenzione su questa vertenza. Così come auspichiamo una risposta del Governo e dei ministeri competenti all’interrogazione presentata dai parlamentari del territorio”.
(Montaggio a cura di Ivana Marrone)






















