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Un ragazzo di diciassette anni è morto in fabbrica a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Lavorava in nero. È quanto riferiscono le agenzie di stampa.
Secondo una prima ricostruzione il giovane, di origine marocchina, sarebbe deceduto a seguito di un incidente nel luogo di lavoro, in cui era arrivato da poco, secondo modalità comunque non regolari. La morte è avvenuta la settimana scorsa in ospedale, dopo l'infortunio in una ditta che si occupa di lavorazione del legno.
Sul corpo è stata eseguita l’autopsia: al momento ci sono quattro indagati tra i responsabili dell'azienda, come atto dovuto. La Procura procede per l'ipotesi di omicidio colposo: sta operando per ricostruire le ultime ore di vita del minorenne.
Cgil e Fillea Salerno: serve una svolta contro il lavoro nero
“Un ragazzo di 17 anni, che a quanto si apprende é stato costretto a lavorare in nero, ha perso la vita in una fabbrica della nostra provincia. Un’altra vittima innocente, morta, forse, di sfruttamento e probabilmente di illegalità”. La Cgil di Salerno, insieme alla categoria Fillea della Cgil, esprime profondo cordoglio e indignazione per questa tragedia che colpisce l’intera comunità civile.
Il sindacato quindi prosegue: “Chiediamo verità, giustizia e responsabilità. Serve una svolta reale nella lotta contro il lavoro nero, contro l’assenza di tutele e controlli, contro l’arroganza di chi lucra sulla pelle dei più fragili. Serve un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto per i giovani e i minorenni – dichiara Vito Grieco, segretario generale della Fillea Cgil Salerno –. Il lavoro deve essere libero, sicuro, dignitoso. Non non diventare una condanna a morte”.