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Parte la mobilitazione per 600 mila lavoratori e lavoratrici delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi. È quanto emerso al termine dell'attivo unitario di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, convocato in videoconferenza con 1.500 delegati da tutta Italia (qui le foto). "Donne e uomini - scrivono le sigle - protagonisti dei nostri tempi, in piena emergenza pandemica divenuti indispensabili per il contrasto alla diffusione del Covid-19, senza rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre sette anni". Per questo la protesta non era più rinviabile.
La mobilitazione #ContrattoAdesso si articola in presìdi a livello territoriale, che culmineranno in un appuntamento a Roma il 21 ottobre per una manifestazione nazionale. Alla base dell'iniziativa, spiegano i sindacati, c'è l’atteggiamento dilatorio delle associazioni imprenditoriali di settore Anip Confindustria, Confcooperative lavoro e servizi, Legacoop produzione e servizi, Agci servizi e Unionservizi Confapi, responsabili di aver fatto saltare gli incontri già calendarizzati nelle ultime settimane.
La trattativa, avviato nel mese di giugno, aveva registrato delle distanze rispetto alla “lista di richieste su temi relativi a flessibilità, diritti e costi” presentate dalle associazioni imprenditoriali, “riportando la trattativa indietro nel tempo” rispetto a quanto pattuito con i sindacati. Le sigle criticano con forza “le dichiarazioni di disponibilità a concludere il rinnovo del contratto nazionale da parte delle associazioni datoriali e delle imprese”, che sono “solo parole non seguite da comportamenti coerenti e da un cambio di impostazione nei contenuti”.
“Con la pandemia – si legge ancora in un volantino unitario - molte imprese hanno aumentato i fatturati, ma per riconoscere il giusto rinnovo del contratto continuano a fare richieste che mettono in discussione diritti e retribuzione”. Le parti al termine del lockdown avevano sottoscritto un avviso comune per la ripartenza del settore, “convenendo che il rinnovo del contratto nazionale - da realizzare in tempi brevi - era il primo passo per dare il giusto riconoscimento a tante lavoratrici e lavoratori, che sono stati e restano ancora in prima linea nell'emergenza pandemia negli appalti pubblici e privati”.
Nello stesso incontro era stato condiviso il perimetro degli argomenti da discutere, come atto propedeutico a definire velocemente il rinnovo. La mobilitazione andrà avanti fino a quando non si riattiverà il tavolo di confronto per giungere in tempi brevi al contratto.