I presagi c’erano tutti, e le peggiori previsioni purtroppo si sono confermate. La Assa Abloy di Renate (Monza), multinazionale svedese che una quindicina di anni fa aveva acquisito la Valli & Valli, nell’incontro del 5 settembre scorso con i sindacati (due giorni dopo l’annuncio della dismissione) ha ribadito la chiusura dello stabilimento e il licenziamento dei 38 dipendenti entro la fine dell’anno.

L’azienda è un’eccellenza made in Italy nella produzione di maniglie artigianali per porte e finestre. Venne fondata nel 1934 dall'imprenditore (nonché architetto e scultore) Pasquale Valli, poi cresciuta fortemente con il figlio Carlo Edoardo che introdusse in Italia il concetto di “maniglia d’autore”, collaborando con designer e architetti di fama internazionale.

Nel 2008 viene acquisita dal gruppo svedese Assa Abloy (proprietario di 150 aziende in 70 Paesi), che fabbrica anche serrature e prodotti elettromeccanici. A motivare la decisione del management di chiudere l’impianto di Renate, si legge nella comunicazione inviata il 3 settembre, è “l'andamento negativo del ramo di azienda Valli che ha purtroppo raggiunto una gravità oggettivamente imprevedibile”.

La posizione dei sindacati

Nessuna apertura, dunque, nel vertice che si è tenuto nella sede monzese di Assolombarda. “Avevamo avuto il sentore – spiega Libera Maria Ciociola, segretaria generale Fillea Cgil Monza Brianza – che qualcosa non andasse quando l'azienda, prima della pausa estiva, non aveva rinnovato la richiesta di cassa integrazione che era stata introdotta già da tempo”.

Nel vertice del 5 settembre “l’azienda ha rifiutato – commentano Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl – di esplorare percorsi alternativi che potrebbero portare alla salvaguardia dei posti di lavoro. Di fronte a tale atteggiamento le lavoratrici e i lavoratori di Assa Abloy hanno deciso di intraprendere una serie d’iniziative e di coinvolgere le parti politiche territoriali”.

Obiettivo dei sindacati è “attivare un tavolo di confronto che possa individuare soluzioni e opportunità lavorative per i dipendenti”. Fillea, Feneal e Filca evidenziano altresì che “l’azienda opera all’interno di un distretto storico per la produzione di maniglie, un settore che rappresenta un patrimonio importante per il territorio, in particolare per Renate. Una delle più importanti unità produttive, con un impatto sociale significativo per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie”.