PHOTO
3.500 dipendenti in uscita entro l’anno, in base a quanto previsto dal piano industriale 2022-2026, ma con le migliori garanzie per il personale che volontariamente aderirà alla manovra e per i lavoratori che continueranno a operare all’interno della banca. Viene salutato come un fatto importante e positivo l’accordo firmato da Monte dei Paschi e dai sindacati Fisac Cgil, First, Fabi, Uilca e Unisin, una nuova pagina della lunga e complicata vertenza che coinvolge il più antico istituto del mondo e uno dei principali gruppi italiani.
''Non solo vengono tutelati al meglio coloro che decideranno di aderire al Fondo di solidarietà, ma sono delineati anche i presupposti per dare continuità di lavoro e professionale a chi resterà in azienda – commentano Nino Baseotto e Paola Morgese, rispettivamente segretario generale e nazionale di Fisac -. Ancora una volta i lavoratori di Mps, insieme ai propri sindacati di categoria, mostrano quel senso di responsabilità e di cura per il futuro della banca che non hanno mai fatto mancare in questi anni lunghi e difficili''.
Nell’intesa, che si compone di due distinte iniziative utilizzabili in alternativa, esodo e fondo di solidarietà, sono state salvaguardate prioritariamente le situazioni dei dipendenti con retribuzioni inferiori a una certa soglia, fino ad arrivare a un’ipotesi che ha coinvolto tutte le aree professionali e gran parte dei appartenenti alla categoria dei quadri direttivi.
Per chi resta, poi, c’è l’impegno sottoscritto nero su bianco di una ripresa della contrattazione di secondo livello per negoziare il welfare aziendale, i percorsi professionali e di carriera, recuperare un sistema premiante e incentivante. Non basta. L’accordo prevede anche nuove assunzioni nella misura di un’entrata ogni due uscite, nell’arco di piano per favorire il ricambio generazionale.
''Ora ci attendiamo scelte coerenti, credibili ed efficaci da parte del management per assicurare il pieno rilancio di Banca Monte dei Paschi e il rafforzamento del suo radicamento nel territorio – proseguono i segretari di Fisac Cgil -. Questo accordo dimostra una volta di più che la via maestra per il perseguimento di risultati positivi è quella del coinvolgimento e del confronto costante e costruttivo con il sindacato, sviluppando e rafforzando un sistema di relazioni industriali fondato sul reciproco rispetto e sull'autonomia delle parti''.