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Non ce l’ha fatta uno dei sei operai ustionati gravemente nella fabbrica Aluminium di Bolzano dove nella notte del 20 giugno, in seguito a un’esplosione, si è sviluppato un incendio. La segretaria della Fiom Altoatesina, Cinzia Turello, aveva parlato di un incidente che le ha ricordato il rogo alla Thyssenkrupp di Torino.
L’uomo che si è spento questa mattina si chiamava Diallo Bocar, aveva 31 anni ed era di origini senegalesi. Straniero come gli altri colleghi coinvolti. Insieme a lui un altro operaio è ricoverato al reparto grandi ustionati di Borgo Trento. I due, aveva comunicato ieri l'Azienda Ospedaliera di Verona, erano arrivati “con ustioni diffuse: uno al 47% del corpo e l’altro al 30%. Per entrambi al viso e torace, mentre uno è ustionato anche agli arti superiori e l’altro a quelli inferiori”.
Cgil/Agb e Fiom/Mav: “Non si può morire di lavoro”
“Purtroppo è arrivata la notizia che non volevamo apprendere. In questo triste momento siamo vicini ai parenti, agli amici e ai colleghi dell'operaio morto e ribadiamo la nostra vicinanza agli altri feriti dell'incidente all'Aluminium. Non si può morire di lavoro! L'abbiamo dovuto dire troppe volte in questi anni”. Lo affermano in una nota la Cgil/Agb e la Fiom/Mav. “È ora che seguano i fatti. Bisogna assolutamente incrementare la sicurezza per evitare che una tragedia come questa si ripeta”, conclude la nota.
Fiom: “Lo sciopero sia da monito”
“Ci troviamo di fronte all'ennesima notizia che mai avremmo voluto avere, uno dei sei operai coinvolti nell'esplosione all'Aluminium Bozen di Bolzano non ce l'ha fatta. La Fiom Cgil tutta si stringe intorno alla famiglia. Lo sciopero proclamato per la giornata di domani, lunedì 24 giugno, di 4 ore nella Provincia e di 8 per i lavoratori dell'azienda, deve essere da monito per tutti, a partire dalle Istituzioni. Istituzioni alle quali chiediamo di assumere decisioni che pongano fine a questa strage continua”.
“Le aziende senza infortuni non vanno premiate perché la prevenzione rappresenta il minimo sindacale nella responsabilità dell'impresa. Abbiamo bisogno invece di più controlli, di sanzioni e pene più severe per quanti non rispettano le norme relative alla salute e sicurezza”.
“Continueremo a rivendicare un cambiamento radicale su questo tema. Lo faremo con ogni mezzo e strumento disponibili. E sciopereremo ogni qual volta si verificherà un infortunio fin tanto che il tema non verrà affrontato con la dovuta serietà. Anche su questa vicenda ci costituiremo parte civile come in ogni processo perché c'è la necessità di cambiare la narrazione nel nostro Paese”. Così in una nota congiunta la Fiom Cgil nazionale e la Fiom Cgil di Bolzano