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È morto Alessandro Ziliani, il muratore bergamasco di 50 anni rimasto gravemente ferito il Primo Maggio per un incidente sul lavoro all'interno di un'azienda agricola a Chiavenna Landi nel Piacentino. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo era impegnato su un ponteggio per alcuni lavori di demolizione di un vecchio stabile. Per cause ancora da accertare è stato colpito da un blocco di cemento. Trasportato in condizione di massima gravità con l'elisoccorso all'ospedale di Parma, è deceduto nel reparto di rianimazione.
I vigili del fuoco e il 118 lo avevano liberato dal peso della trave, ma le sue condizioni erano apparse subito disperate a causa dello schiacciamento subìto. Ferito, meno gravemente, anche un collega che era con lui, portato in ospedale a Piacenza. Un incidente avvenuto proprio mentre si celebrava la festa dei lavoratori, con i sindacati in piazza a Bologna e l'appello del segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “La sicurezza di questo Paese non è fare le leggi per armare i cittadini e difenderci, ma quella di non morire sul lavoro”.
“La festa del Primo Maggio è stata macchiata di sangue, e nel peggiore dei modi possibili”, commenta la Cgil di Piacenza: “È inaccettabile morire sul lavoro, in particolare diventa emblematico se succede il giorno della festa dei lavoratori. Siamo di fronte a un fatto che deve spingere tutti i soggetti coinvolti ad azioni conseguenti per fare in modo che tragedie come quella che ha colpito la famiglia di Alessandro Ziliani non capitino più”.
Filippo Calandra, segretario Fillea di Piacenza, e il segretario della Camera del lavoro di Piacenza, Gianluca Zilocchi, affidano a una nota pubblica inviata alla stampa alcune riflessioni sulla tragica scomparsa di Alessandro Ziliani: “La morte di un lavoratore nel giorno della festa dei lavoratori è una sconfitta sociale di tutti. Già ieri, la 14esima edizione del Cuncertass è stata segnata dalla notizia dell’infortunio che ha fermato la festa per una doverosa riflessione. La platea dei giovani presenti è rimasta molto colpita da questa notizia, che successivamente si è trasformata in tragedia”.
“Purtroppo – proseguono Zilocchi e Calandra – le cose che come Cgil abbiamo denunciato nei nostri interventi nelle piazze del Primo Maggio, da Bologna a Piacenza, passando per Monticelli d’Ongina, hanno trovato le conferme più tragiche proprio nel corso della giornata della festa dei lavoratori. C’è troppa gente che lavora in giornate che dovrebbero essere dedicate ad altro, e questo apre un oceano di problemi e di riflessioni da dover fare. Siamo di fronte a una sconfitta collettiva. Questo episodio – concludono dalla Cgil di Piacenza – merita una riflessione più approfondita che deve coinvolgere le istituzioni, per questo da un lato facciamo appello alla sensibilità e all’attenzione sempre dimostrata dalla prefettura di Piacenza sul tema. D’altro canto, stiamo valutando come rispondere pubblicamente per rimettere con forza al centro il tema della sicurezza sul lavoro, ovviamente in modo unitario”.