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A Genova il lungo corteo di lavoratori, da Piazza Cavour al Palazzo del Governo, per chiedere ala Prefettura, ancora una volta, che si ponga fine alla lunga sequenza di morti sul lavoro. È la risposta dei lavoratori delle Riparazioni navali di Genova dopo la morte di Lorenzo Bertanelli, il carpentiere di 36 anni travolto il 5 febbraio da una pesante elica mentre lavorava in un cantiere di Ente Bacini per una ditta in appalto. Subito dopo l’incidente mortale i lavoratori delle riparazioni navali e di Ente Bacini si sono fermati per 48 ore. La procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti.
Stefano Bonazzi, Fiom Genova: “Oggi è il momento della rabbia”
“Sono tre morti al giorno in tutto il 2024 e questo è il secondo morto in porto nel giro di poco più di un mese – dice Stefano Bonazzi, segretario Fiom Cgil di Genova –. Oggi è il momento della rabbia da parte dei lavoratori che hanno scioperato ieri, che scioperano ancora oggi”. Il varco del cantiere è chiuso con uno striscione su cui è scritto ‘Riparazioni navali’, accanto, un altro striscione con scritto ‘Zero morti sul lavoro’.
Per Bonazzi “bisogna che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza abbiano più potere all'interno di queste realtà dove c'è un'interferenza importante tra aziende dirette di appalto e di subappalto, occorre che i rappresentanti dei lavoratori abbiano più agibilità per far sì che ciò che è accaduto non si ripeta, per far sì che il rischio oggettivo, che c'è, venga ridotto a zero. Si può fare perché ci sono delle esperienze che ci dicono che si può fare oggi. Bisogna provare a iniziare un percorso per conquistare questa soluzione”. Il sindacalista spiega che in Prefettura non chiederanno conto “della singola vicenda, ma più sicurezza per tutti questi lavoratori, diretti o degli appalti”.