Non ce l’ha fatta Satnam Singh, il bracciante di origine indiana di 31 anni che nella giornata di lunedì, 17 giugno, aveva perso un braccio. Un macchinario per il taglio del fieno glielo aveva amputato. Dopo l’infortunio gravissimo e nonostante le condizioni dell’uomo, il padrone lo aveva caricato sul furgone e lo aveva abbandonato per strada, davanti alla sua abitazione. L’arto era stato messo in una cassetta della frutta che è stata lasciata accanto al corpo ferito, come ha denunciato in queste ore anche la segretaria generale della Flai di Latina e Frosinone, Hardeep Kaur.

L’uomo è morto oggi, 19 giugno, all’ospedale San Camillo di Roma dove era stato ricoverato, in seguito alle gravissime ferite riportate e, molto probabilmente, alla mancanza di soccorso.

Maria Grazia Gabrielli (Cgil): “Brutalità inaudita, continueremo a lottare contro sfruttamento e caporalato”

“Purtroppo, è arrivata la notizia che speravamo tanto non arrivasse”, commenta la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. “Un fatto di una inaudita brutalità - prosegue - frutto del sistema del caporalato e dell’irregolarità in cui releghiamo migliaia di migranti che arrivano nel nostro Paese in cerca di speranza. Schiavi della società contemporanea, irregolari, senza permesso di soggiorno, e quindi più ricattabili da chi considera il lavoro solo un profitto e i diritti, come quello all’assistenza, solo degli ostacoli”. “Lo sfruttamento nei campi - aggiunge Gabrielli - si traduce molto spesso in salari da fame, in ritmi e in condizioni di lavoro insicure e inumane, in violenze psicologiche e fisiche che purtroppo sfociano anche in terribili accadimenti come quello di Latina”.

Per la segretaria confederale “non è criminale chi cerca speranza, dignità e possibilità diverse per la propria vita, ma chi sfrutta, schiavizza e priva della dignità gli immigrati. Si faccia piena luce su quanto successo e si punisca chi è stato in grado di compiere un atto così disumano”. “La Cgil - conclude Gabrielli - continuerà a lottare contro il caporalato, a rivendicare politiche e scelte migratorie diverse affinché gli immigrati non siano più degli invisibili o un problema di sicurezza, ma persone, lavoratrici e lavoratori con diritti e tutele, lavoratori con una dignità”.

Silvia Guaraldi, Flai Cgil: “Tragedia intollerabile, basta caporalato”

Era in corso stamani a Borgo Hermada, nel cuore dell’Agro Pontino, la conferenza stampa di lancio della campagna nazionale della Flai Cgil ‘Diritti in campo’, che si svolgerà nei prossimi mesi partendo proprio da Latina lunedì 24, quando è arrivata la notizia drammatica della morte di Satnam Singh, il bracciante indiano ferito e abbandonato sulla strada con un arto amputato lunedì scorso. “Una notizia che fino all’ultimo speravamo non giungesse – dichiara Silvia Guaraldi, segretaria nazionale della Flai Cgil, presente alla conferenza stampa –, una morte assurda, maturata in un contesto abominevole di sfruttamento e totale mancanza di umanità e rispetto per la vita. Innanzitutto ci stringiamo alla moglie ancora sotto shock per quanto avvenuto, e chiediamo sia fatta giustizia per questo orrore intollerabile. Con ancor più convinzione partiremo con la campagne ‘Diritti in Campo’ con le nostre ‘Brigate del Lavoro’ pronte a presidiare il territorio e dare sostegno e voce ai tanti, troppi lavoratori e alle tante, troppe lavoratrici, che si spezzano la schiena per portare il cibo sulle tavole degli italiani senza aver in cambio neppure il rispetto della loro dignità. Nelle prossime ore definiremo una mobilitazione a sostegno della tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dei campi affinché orrori come questi non si ripetano mai più. Come Flai Cgil da oltre 15 anni siamo in prima linea nel contrasto del caporalato, spesso inascoltati, derisi o addirittura tacciati di catastrofismo. Continueremo la nostra lotta per la dignità del lavoro e contro lo sfruttamento affinché la piaga del caporalato venga debellata”.

Flai Cgil Frosinone Latina e Roma e Lazio: “Basta alla barbarie dello sfruttamento”

"La notizia che non avremmo mai voluto dare e ascoltare purtroppo è arrivata: Satnam Singh, il giovane lavoratore indiano barbaramente abbandonato in strada con un braccio staccato, è morto. Da qualche ora l’ospedale ci aveva contattato per portare la moglie di Satnam in ospedale, poiché la situazione stava precipitando, così abbiamo atteso che la signora fosse informata prima di diffondere la notizia, nella speranza di tutelare la salute della giovane donna, testimone di tutta l’atrocità che si è consumata”. Così la Flai Cgil Frosinone Latina e Roma e Lazio in una nota.

“Quello che è successo in provincia di Latina è di una gravità e crudeltà inaudita, nel disprezzo più totale della vita umana. Questo, però lo ripetiamo, è il frutto di una condizione di sfruttamento che caratterizza troppi pezzi del nostro territorio e del settore agricolo. In questo momento terribile siamo vicini alla moglie di Satnam, ai compagni di lavoro, a chi ha provato a fare di tutto per salvarlo. Siamo vicini, come ogni giorno, alla comunità indiana, ai suoi lavoratori impegnati nei campi, a loro diciamo che possono rivolgersi a noi”.

“Saremo insieme nei campi e nelle piazze – conclude la Flai Cgil – per gridare il nostro dolore, la nostra rabbia ma soprattutto la forza della nostra lotta per cambiare le condizioni esistenti, per denunciare e dire basta alla barbarie dello sfruttamento e alle sue conseguenze che annullano ogni regola di civiltà e umanità”.

Giuseppe Massafra, Cgil Frosinone Latina: “Due morti in poche ore nel nostro territorio”

Muore oggi a Latina il bracciante indiano abbandonato in strada dopo aver perso un braccio mentre utilizzava un macchinario; muore oggi a Frosinone un operaio di 58 anni dopo essere stato colpito da una trave in ferro mentre stava lavorando in un'azienda di Ceprano.

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Proprio ieri pomeriggio, mentre il bracciante indiano lottava tra la vita e la morte, le organizzazioni sindacali incontravano il Prefetto di Latina Maurizio Falco che forniva rassicurazioni rispetto alle richieste dei rappresentanti di Cgil e Flai. Quel lavoratore non ce l'ha fatta, è deceduto oggi dopo atroci sofferenze. E in questo stesso giorno la tragedia si ripete nell'altro capoluogo a sud Roma: il lavoratore originario di Pontecorvo muore sul luogo di lavoro travolto da un puntone di metallo.

“Non vogliamo che queste tragedie, le ennesime sul nostro territorio, diventino abitudine, normalità, non vogliamo che l'indignazione duri un giorno; non possiamo permettere che le condizioni di lavoro nel Lazio meridionale siano così troppo spesso spaventosamente pericolose e irregolari.” Queste le parole di Giuseppe Massafra, segretario generale Cgil Frosinone Latina, che continua: “Pretendiamo un atto di responsabilità a partire dalle istituzioni e dalle parti sociali. Basta istituire e programmare tavoli che non si riuniscono mai; basta nascondersi ogni volta dietro al fatto che la filiera dei controlli è piena di falle, manca di collegamenti e non ci sono le risorse per far sì che sia la prima azione di vera prevenzione e sanzionamento al lavoro irregolare, illegale e non sicuro. Esistono fondi specifici del Pnrr e vanno utilizzati in tal senso.
Non possono esserci purtroppo, in queste tristi circostanze, troppe parole da dire; come Cgil, assieme alle federazioni di categoria, oltre a esprimere la nostra vicinanza e il nostro cordoglio ai cari delle vittime, non staremo a guardare: scioperi, mobilitazioni, non ci precludiamo alcuno strumento possa essere funzionale affinché si intraprenda assieme alle istituzioni un percorso serio, fattivo che ponga fine una volta per tutte a questa tragica emergenza che affligge il nostro territorio”.

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