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“Dopo quattro giorni e quattro notti di trattativa con Tapojarvi e Acciai Speciali Terni, tenendo l’area a caldo ferma per metterla in sicurezza, purtroppo è arrivata la dolorosa notizia che Sanderson, il lavoratore di Tapojarvi vittima del grave incidente avvenuto lo scorso 10 marzo, non ce l’ha fatta”. A dirlo sono Loris Scarpa (responsabile siderurgia Fiom Cgil nazionale) e Alessandro Rampiconi (segretario generale Fiom Cgil Terni).
“Morire per lavorare, a 26 anni, è una cosa che ci riempie di rabbia e che riteniamo inaccettabile”, aggiungono i due esponenti sindacali: “Fermare questa strage quotidiana deve diventare la prerogativa di tutti, del sindacato, delle imprese e delle istituzioni. Da troppo tempo diciamo che il sistema degli appalti non va bene e va superato. Ai referendum dell’8 e 9 giugno voteremo anche per questo”.
Scarpa e Rampiconi evidenziano che “non ci può essere profitto senza tener conto della sicurezza, che non può essere considerata un costo. Sotto questo profilo vanno colte le opportunità che vengono offerte dalla transizione ecologica e tecnologica e che possono essere finalizzate alla salute e sicurezza. La battaglia che, come Fiom, stiamo conducendo per un lavoro di qualità e più sicuro, ha questo spirito e per questo continuerà senza sosta. Confidiamo nella magistratura, affinché nel più breve tempo possibile si faccia verità e giustizia”.
I due dirigenti così concludono: “Tutta la Fiom si stringe attorno alla famiglia di Sanderson ‒ Sandro per gli amici ‒ a cui va tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza e per la quale, come abbiamo fatto fin dal primo momento, ci mettiamo a disposizione. Come da scelta ormai consolidata della nostra organizzazione, ci costituiremo parte civile appena possibile”.