“La disumanizzazione del lavoro è il primo problema con cui fare i conti. Nel corso degli anni si è separato il lavoro dalle persone. Questo ha portato al fatto che se una persona muore sul lavoro, l’importante è che lo show del business continui a funzionare”. Sono parole amare quelle del segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, con cui lancia la campagna della categoria dei metalmeccanici sui temi della salute e della sicurezza.
Una campagna che nel video prende le mosse dalla tragedia di Domenico Fatigati, operaio di 52 anni, morto il 22 febbraio scorso nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino), schiacciato al petto da un macchinario mentre svolgeva alcune operazioni di manutenzione. Domenico lavorava per una ditta appaltatrice, ed è purtroppo solo l’ennesima vittima del sistema di “scatole cinesi” di appalti e sub-appalti.
“Più ci si allontana dalla società committente, più il primo elemento di tutela diretta che salta è la salute e sicurezza”, spiega la responsabile sicurezza Fiom Cgil Silvia Simoncini: “Questa catena di appalti e sub-appalti è spesso legata a un abbassamento di costi, e questo viene recuperato sulla salute e sicurezza”.
È dunque fondamentale rimettere al centro la vita e la dignità delle persone. Lo strumento con cui farlo è la contrattazione. “Noi dobbiamo contrattare la salute e sicurezza – aggiunge De Palma – nel rinnovo del contratto nazionale, dobbiamo contrattare col governo leggi di maggiore tutela, e contrattare dentro le aziende. Non c’è errore umano nel 2024: l’unico errore che c’è è quello di non investire nella vita delle persone”.
Nella ricostruzione del tragico incidente accaduto a Domenico Fatigati, trovano spazio nel video le parole del collega e delegato sindacale Fiom Cgil Davide Princigallo, del segretario generale Fiom Cgil Avellino Giuseppe Morsa, dell’avvocato penalista Luigi Ferrandino e del segretario generale Cgil Avellino Franco Fiordellisi.