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A Venezia sono due i morti sul lavoro dall’inizio del 2025. “È già un record negativo”, ci spiega Daniele Giordano, segretario generale della Camera del Lavoro, che proprio in queste ore – nella mattinata del 28 febbraio – ha aperto i lavori dell’assemblea delle assemblee generali della provincia alla presenza di Maurizio Landini per avviare ufficialmente la campagna referendaria che punta con determinazione anche a migliorare le condizioni di salute e di sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori italiani.
Poche ore dopo la seconda vittima, un giovanissimo operaio deceduto a Chioggia, Giordano ci ha ricordato come “già il dato del 2024 certifica, nella provincia e più in generale nel Veneto, un aumento degli infortuni rispetto al 2023. Rispetto ai numeri complessivi, una parte significativa degli infortuni, intorno al 30%, ha determinato menomazioni ai lavoratori. Spesso l’attenzione dei media si concentra sui decessi, ma oltre 10 mila infortuni all’anno in realtà sono molto gravi pur non determinando la morte delle vittime. Per non parlare delle conseguenze delle malattie professionali troppo spesso dimenticate”.
Giordano, Cgil Venezia: “Secondo noi la salute dei lavoratori non è garantita. Cosa vogliono fare le istituzioni?”
“Il quadro – dichiara il segretario della Cgil veneziana – è drammatico. Secondo noi la salute dei lavoratori non è garantita. Cosa vogliono fare le istituzioni? Il problema non può risolverlo il sindacato, sono le istituzioni che devono vigilare su aziende e attività produttive. Noi facciamo formazione, ma le risposte devono arrivare dalle istituzioni. Per questo abbiamo chiesto al prefetto un tavolo urgente sul problema”.
Giordano: “Con i numeri attuali di ispettori e aziende, a Venezia possibile un controllo ogni 15 anni”
“Con tutti i dati in aumento, non si può affrontare la questione in modo ordinario, ci vuole un’azione straordinaria, risorse, controlli e assunzione di personale per farli. Potenzialmente, incrociando il numero di ispettori con quello dei luoghi di lavoro, nel nostro territorio un’azienda può essere controllata una volta ogni 15 anni. E non c’è trasparenza vera sul fenomeno, i rilevamenti sono troppo sporadici, servirebbe un monitoraggio costante, settimanale, sugli infortuni. Se si vuole davvero governare il problema – dichiara il segretario generale della Cgil veneziana – l’attenzione deve essere permanente”.
“Precarietà, bassi salari, appalti: i referendum della Cgil più che mai attuali a Venezia e in Veneto”
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“In questo quadro – afferma Daniele Giordano – assumono ancora maggiore attualità i nostri quesiti dedicati al mondo degli appalti e alla precarietà. Qui a Venezia la precarietà, i bassi salari, la proliferazione dei subappalti sono ormai pane quotidiano. Per questo i nostri quesiti sono più che mai attuali ed efficaci rispetto al sistema economico e al modello di sviluppo della provincia e del Veneto tutto”.