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"Ancora un'altra vittima sul lavoro, ancora sangue che grida vendetta. La morte del lavoratore 54enne caduto dall’impalcatura nel rifacimento di una facciata presso un edificio nella città di Portici va ad aggiungersi alla catena di morti di inizio anno 2021. In una situazione di generale crisi del lavoro è davvero paradossale, registrare un aumento dei morti sul lavoro, di gravi infortuni e malattie professionali". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Fillea-Cgil di Napoli, Giovani Passaro.
"A Napoli come nel resto d’Italia - precisa il dirigente sindacale - si continua a morire come mezzo secolo fa, questo accade perché il diritto alla salute sui luoghi di lavoro non è considerato elemento indispensabile di tutta la fase produttiva. Il lavoro nero dilaga e pure il grigio. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che il tasso di irregolarità nelle aziende è aumentato di oltre il 3% nel solo ultimo anno. Le morti sul lavoro sono una delle piaghe da cui continua a scorrere sangue nella nostra moderna e civile società, con il dramma di famiglie segnate per sempre dalla scomparsa di un proprio caro".
"Nelle morti sul lavoro - aggiunge l'esponente della Fillea - non c’è niente di bianco. Ma persone che perdono la vita a causa di organizzazioni del lavoro che non rispettano nessuna procedura a tutela dei lavoratori. Per combattere gli infortuni sul lavoro occorre cambiare rotta e scelte chiare: generalizzare il Durc per congruità, previsto dalla legge 120/2020, introdurre la patente a punti premiando le imprese che investono in sicurezza e penalizzando chi risparmia sulla pelle dei lavoratori; dichiarare reato la morte del lavoratore e introdurre l’omicidio colposo sul lavoro. È inaccettabile che alla fine nessuno viene condannato, e i morti finiscono col diventare morti dimenticati. Mentre a pagare restano solo e soltanto le famiglie nel complice silenzio delle istituzioni e degli organi preposti al controllo".
"Nell’esprimere profondo cordoglio alla famiglia - conclude il sindacalista -, la Fillea di Napoli si costituirà parte civile nel processo dando mandato ai propri legali al fine di farsi portatrice dell’interesse collettivo dei lavoratori addetti al settore edile, del rispetto della normativa sulla regolarità del rapporto di lavoro e della tutela dell’integrità psicofisica dei lavoratori".