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Il contratto nazionale delle pulizie per lavoratori che invece fanno pizze. La denuncia arriva da Flai, Filcams e Filt Cgil di Modena. Il tutto, dicono i sindacati, grazie a "un accordo sindacale, tenuto segreto, tra Evologica, una cooperativa di manodopera in Italpizza, e un sindacato, nella fattispecie la Uil Trasporti, con il quale si stabilisce di continuare a utilizzare il contratto nazionale delle pulizie per 600 lavoratori che fanno le pizze, peggiorandolo ulteriormente con l'introduzione di ulteriori deroghe".
L'accordo, datato 8 febbraio 2019, è stato sottoscritto da Evologica e Uil Trasporti all’insaputa delle altre organizzazioni sindacali confederali che proprio in quei giorni erano impegnate a ricercare una soluzione contrattuale adeguata per tutti i lavoratori del sito Italpizza (dalla produzione ai servizi). Il nuovo contratto “filo-aziendale” definisce come "ordinario" lavorare 11 ore al giorno, variare i turni a seconda delle decisioni dei “capi-servizio”, lega la retribuzione alla presenza (non ci si può ammalare) e ai provvedimenti disciplinari.
"Sui licenziamenti, sui cambi mansione e sui trasferimenti per motivi punitivi, argomenti oggetto di numerose contestazioni sindacali nel corso degli ultimi mesi, non si dice invece nulla, probabilmente perché non sono un problema né per l’azienda né per la Uil Trasporti. Anche le applicazioni dei contratti nazionali sembrano non interessare minimamente i contraenti, nonostante le sanzioni dell’Ispettorato del lavoro", si legge in una nota.
“Si tratta di un contratto aziendale umiliante per i lavoratori – dichiarano in una nota congiunta le categorie degli alimentaristi, dei trasporti e del commercio della Cgil -. La filosofia aziendale è di consegnare ai singoli capi-servizio un potere pressoché illimitato sulla gestione degli orari di lavoro delle persone. Non si sono voluti affrontare i veri problemi: chi non si adegua a consegnare la propria giornata nella piena disponibilità dell’azienda rischia di avere una vita impossibile e questo contratto aziendale non fa che sancire questo sistema”.
"Non ci fermeremo: invieremo la richiesta formale di apertura di un negoziato a Italpizza e agli appaltatori per la corretta applicazione contrattuale e in caso di mancato riscontro da parte loro attiveremo tutto ciò che si rendesse necessario per contrastare un modello fondato sulla competizione sleale giocata sulla pelle dei lavoratori", continua il comunicato.
Le amministrazioni, le istituzioni pubbliche e l'intero sistema economico erano stati allertati in numerose occasioni negli anni passati su quanto stava accadendo in Italpizza, ma "nei fatti stanno assecondando questo modello Italpizza, derubricando la vicenda a problema di ordine pubblico. In realtà stiamo parlando di diritti sindacali e costituzionali di circa 1.000 addetti nel sito produttivo e di un modello d'impresa fondato sulla competizione sleale".
Nelle prossime settimane continuerà l’attività di denuncia sulle condizioni di lavoro nel sito Italpizza, sostenuta da proposte concrete su applicazione contrattuale e modello organizzativo. "Solo il riconoscimento della dignità di chi lavora, il buon lavoro, la qualità dei prodotti sono i valori su cui si fonda lo sviluppo di un intero sistema economico e produttivo", termina il comunicato.