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In assenza di una convocazione sulla vertenza Moby da parte dei rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico o dei commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, si terrà il prossimo 21 marzo una prima mobilitazione con presidio dalle ore 11 presso la sede del Mise a Roma con assemblee preliminari con i lavoratori del gruppo, già programmate a partire da domani". Ad annunciarlo il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo, spiegando che "le importanti evoluzioni, apprese indirettamente attraverso gli organi di stampa, sui diversi negoziati tra il gruppo Grimaldi e i commissari, per un accordo preventivo sul piano di pagamento del debito da parte di Cin, impongono la necessità di un urgente incontro con gli enti competenti per ricevere le opportune assicurazioni sulla garanzia occupazionale".
"Oggi - prosegue il dirigente nazionale della Filt Cgil - abbiamo nuovamente richiesto uno specifico incontro, perché abbiamo il diritto di conoscere quali sono le strategie pronte a garantire la continuità occupazionale dei circa seimila lavoratori del gruppo nel caso in cui non si arrivasse a realizzare l’accordo tra tutti i creditori entro il prossimo 31 marzo come stabilito dal Tribunale di Milano".
"I possibili scenari sull'esito del negoziato che apprendiamo indirettamente sono vari - spiega Colombo -, ma nessuno di questi affronta il tema della continuità occupazionale, come se i lavoratori non esistessero. L'ultima ipotesi circolata che ci preoccupa è relativa al fatto che sarebbe pronta una gara per l’acquisto del credito vantato da Tirrenia in a.s. con il rischio anche dello spacchettamento dei servizi e quindi dei lavoratori".
"C’è bisogno di sapere in forma diretta - sottolinea infine Colombo - quali sono gli scenari che abbiamo davanti e come questi tutelano i lavoratori coinvolti, evitando di ripercorrere quanto accaduto recentemente con l’affidamento delle tratte della continuità territoriale marittima dove non si è fatta valere alcuna clausola sociale e per la quale ancora aspettiamo risposte dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili".