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Buongiorno, sono Monica Michielin, mamma di Mattia Battistetti, un ragazzo di 23 anni che il 29 aprile scorso è stato ucciso da un carico di 15 quintali di impalcature che si è sganciato da una gru in movimento. Il dramma si è consumato nel cantiere edile Bordignon in via Magellano a Montebelluna. Subito dopo i primi accertamenti, le autorità competenti hanno iscritto nel registro degli indagati dieci persone con l’accusa di omicidio colposo.
Ad oggi il pm non ha ancora concluso le indagini e quindi noi non abbiamo ancora nessuna certezza e nessuna risposta alle tante domande che come fendenti ci spaccano il cuore e la mente: sono state fatte le giuste manutenzioni alla gru? E le revisioni? Il gruista stava guidando la gru con attenzione? Il responsabile della sicurezza del cantiere aveva adempiuto a quanto di sua competenza? I corsi di formazione erano stati effettuati? Da quel maledetto giorno quando la negligenza di qualcuno ha ucciso Mattia, la mia vita è cambiata e la forza che mi fa andare avanti è riuscire a fargli giustizia lottando per conoscere la verità, le cause dell’incidente e le responsabilità di chi non ha dato la doverosa attenzione e non si è prodigato a far sì che ci fosse stata la giusta sicurezza in cantiere.
Purtroppo in tanti mi hanno già detto che i colpevoli non andranno in carcere, ma pagheranno delle multe. Ho fatto appello alle autorità locali, ai ministri, ma anche al presidente Mattarella affinché questi omicidi non restino impuniti, perché vengano applicate delle pene severe in quanto è inaccettabile che una persona esca di casa al mattino per andare a guadagnarsi un boccone di pane e non vi faccia più ritorno! Qualcuno mi ha detto che con delle tabelle si stabilirà quanto vale la vita di un ragazzo di 23 anni ucciso da chi della sicurezza nel posto di lavoro se n’è fregato! Veramente eccellente la legge italiana!
Per rispetto di chi ha perso la sua vita per il lavoro, basta parole, parole, parole che svaniscono nel nulla, bisogna fare qualcosa di concreto! Le imprese devono essere controllate e chi se ne infischia della sicurezza dei propri dipendenti, deve essere punito. Da quel maledetto 29 aprile nella nostra famiglia regna disperazione, buio, rabbia perché qualcuno ci ha ucciso Mattia, ragazzo solare, con un profondo senso della giustizia e genuina dedizione alla fatica, disponibile verso gli altri (i suoi amici erano le persone più umili), contento del suo lavoro (montava impalcature per 13/14 ore al giorno per la ditta Altedil di Trevignano), pieno di progetti e di voglia di vivere.
Personalmente ho più volte constatato e denunciato che le ditte coinvolte nell’omicidio di Mattia continuano a lavorare nell’indifferenza, proseguono senza sicurezza come se nessuna tragedia fosse accaduta, reiterando la stessa noncuranza di prima. Mattia è stato anche volontario della Croce Bianca. Lo scorso mese di agosto la presidente, Maria Farina, lo ha onorato con la medaglia d’oro e dedicandogli l’Aula studio nella nostra sede di Montebelluna. Il 29 dicembre la nostra famiglia e un gruppo di amici ha costituito l'"Associazione in memoria di Mattia Battistetti ODV... per non dimenticare i morti sul lavoro”. Ad oggi gli iscritti sono circa 120.
Questa associazione nasce con l’intento di creare una realtà che mantenga viva la memoria e lo spirito di Mattia portando avanti il suo essere (si prendeva cura del prossimo, proteggeva i più deboli, dava a chi non aveva), dando sostegno e conforto ai familiari dei caduti sul lavoro, portando alla luce le cause degli incidenti, sensibilizzando e formando i ragazzi nelle scuole per quanto riguarda la sicurezza nel posto di lavoro. Lo scopo dell’associazione è far in modo che queste tragedie non accadano più e che i responsabili vengano condannati in tempi brevi e senza sconti di pena. È impensabile che negli anni troppe vittime, per una svariata serie di motivi, restino senza giustizia!
Mi scuso per questo mio sfogo, ma l’indifferenza e i il menefreghismo di qualcuno, non leniscono certo il mio grande dolore.