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Primo risultato per i 59 lavoratori della Minermix, azienda produttrice di calce e cemento, con stabilimenti a Galatina (Lecce, 39 dipendenti) e Fasano (Brindisi, 20 dipendenti). A metà gennaio l’azienda aveva annunciato la chiusura dei due stabilimenti e il conseguente licenziamento collettivo: quest’ultimo, nell’incontro del 6 febbraio scorso era stato sospeso, e l’azienda aveva aperto alla possibilità degli ammortizzatori sociali.
Martedì 21 marzo è stato siglato un accordo per la concessione della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività fino al prossimo 31 dicembre, con possibilità di prolungamento al 27 marzo 2024. L’intesa è stata sottoscritta da ministero del Lavoro, Regione Puglia, Confindustria, azienda e sindacati.
L’azienda ha motivato la chiusura con le “vicende giudiziarie, industriali, societarie e finanziarie della committente (ndr. Acciaierie d’Italia, ex Ilva) che hanno progressivamente mutato lo scenario, incidendo sulla capacità di Minermix di finanziare l’ammodernamento tecnologico degli impianti e non consentendo di avere una visione prospettica del futuro”.
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil sollecitano ora le istituzioni a sfruttare i prossimi otto mesi (prolungabili fino a 11) per trovare nuovi investitori e così far ripartire l’attività produttiva. In questo senso, sembrerebbero già esserci state un paio di manifestazioni d’interesse, ma per ora non c’è alcun riscontro ufficiale.