Sono scesi poco prima delle 14 gli operai che protestavano su una gru a fianco della galleria Vittorio Emanuele II, a Milano. Prima ne sono scesi due, e poco fa gli ultimi due rimasti. Nessuno è rimasto ferito. I quattro, tutti egiziani operai di una ditta in subappalto di un cantiere in ristrutturazione, si trovavano su una gru posta tra un noto albergo e i palazzi in via Silvio Pellico che compongono il perimetro della Galleria.

Lavorano in appalto, la committenza è di Coima. “La committenza è uno dei grandi fondi di investimento che stanno operando sulla città, contribuendo alla narrazione della Milano che si sviluppa, ma che evidentemente lascia indietro gli ultimi della filiera, che poi sono quelli che mandano avanti le opere”. Il commento è di Riccardo Piacentini, segretario generale Fillea Cgil Milano.

Il cantiere di via Silvio Pellico 12, al centro di Milano

“La protesta dei lavoratori – dice ancora Piacentini – evidenzia le enormi problematiche del settore edile e che a pagare sono sempre gli ultimi della catena dei subappalti, su cui si scaricano tutti i costi. Vogliamo che venga garantita a tutti i lavoratori la giusta retribuzione e la dignità del lavoro”.

Nel cantiere si lavora a un grosso progetto di ristrutturazione cielo-terra dell'edificio da quasi 10mila metri quadrati che occupa i civici 10 e 12, di proprietà del colosso dell'immobiliare Coima, secondo quanto scrive l’agenzia Adnkronos. I tre operai – a quanto si apprende da chi gestisce il cantiere – lavorano per una ditta in subappalto che si occupa di carpenterie metalliche. Oggi non dovevano lavorare, ma hanno fatto irruzione verso le 8.30, dando il via alla protesta. Alla base ci sarebbe un problema di mancati stipendi da parte della ditta per cui sono impiegati, che avrebbe invece ricevuto regolari pagamenti dal general contractor a cui Coima ha affidato i lavori.