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La mobilitazione di Cgil Cisl e Uil non si ferma. Prosegue ogni giorno con decine di assemblee sui luoghi di lavoro e poi, il sabato, fa la sua tappa in piazza. Dopo la straordinaria partecipazione di Bologna, rosso fuoco di bandiere sotto un sole cocente, con decine di migliaia di persone in Piazza Maggiore, oggi sarà Milano ad accogliere le cittadine e i cittadini che hanno risposto all’appello dei sindacati e protesteranno contro le scelte sbagliate del governo Meloni.
Difesa dei redditi e lotta alla precarietà
Ne abbiamo parlato con Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia, al centro di questa seconda giornata dedicata alle regioni del Nord. La piattaforma delle confederazioni è nazionale e da Udine a Siracusa ci sono priorità che non cambiano. Ma quali sono i temi più caldi nel Settentrione? “La prima necessità è quella di allineare i redditi. A Milano e in altre città le persone sono in sofferenza, c’è un disallineamento forte sul fronte delle retribuzioni. L’altro tema è il livello di precarietà che si è allargato e tenderà ad allargarsi ulteriormente”.
Alessandro Pagano ragiona a voce alta su una condizione di disagio che gli ultimi provvedimenti decisi dal governo non solo non contrastano, ma, se possibile, rendono esplosiva. “Gli ultimi provvedimenti vanno proprio nella direzione di sfruttare la dinamica di ripresa che c’è stata, penso a settori come il turismo, per offrire strumenti di flessibilità e precarietà crescenti. Insomma, il decreto Primo Maggio ha proprio quell’obiettivo: cogliere questa dinamica offrendo degli elementi ulteriori di precarizzazione del lavoro. Per noi questa è la prima preoccupazione. Ed è un fronte su cui vogliamo creare, dove possibile, un’azione di contrasto. Anche qui, alla fine, le priorità si confermano: difesa dei redditi e lotta contro la precarietà”.
Aumentano le disuguaglianze nel Paese
Non basta. In cima ai pensieri bui di questi tempi c’è pure “il tema di una progressiva privatizzazione ed esternalizzazione di servizi essenziali, a partire dalla sanità. Per noi questa è una vera emergenza. L’autonomia differenziata in questo senso offre un ulteriore terreno di privatizzazione e di esternalizzazione o quanto meno di separazione che è una delle ambizioni storiche della Lega e che ovviamente qui in Lombardia è penetrata come concetto anche a livello culturale. Mi posso permettere di dire che forse nelle regioni del Nord l’unico soggetto organizzato che si oppone concretamente a questo percorso è la Cgil. So perfettamente che non è un tema dentro alla piattaforma unitaria, ma per noi resta fondamentale. Anche perché dietro a questa idea si nasconde il tentativo di costruire un mercato del lavoro e un modello di sviluppo economico differenti, qui al Nord. Per noi questa è una ricetta assolutamente perdente e comunque è una ricetta divisiva che non può far altro che aumentare il livello di diseguaglianza che è già altissimo nel nostro Paese”.
Il problema della casa
A proposito di livello di disuguaglianza, in queste ore nelle quali è scoppiata la protesta degli studenti contro il caro affitti non possiamo dimenticare che Milano ha denunciato per prima il problema della casa. “Milano queste dinamiche le amplifica a mille – ci ha detto Alessandro Pagano – perché è una città che ha una marcia diversa. Per gli studenti qui la vita è nera, cercare una casa adeguatamente vicina al posto dove uno studia vuol dire avere una disponibilità di soldi altissima. Questo filtra, taglia la possibilità di esercitare il diritto allo studio, ammazza questa possibilità. Questa protesta è giusta, è sacrosanta, non nasce oggi, è un terreno su cui gli studenti a Milano e in tutta la Lombardia sono impegnati da tempo e noi da tempo li sosteniamo. Nella battaglia per il diritto alla casa, in quella per il diritto alla mobilità. Adesso la protesta si sta allargando. Molto bene. Non c’è niente di più vero di quando vedi i giovani che riconquistano la voglia e la passione a mobilitarsi, a contrastare, anche confliggendo, le tendenze di politiche che non tengono conto della loro esigenza. Quindi noi non solo salutiamo convintamente questa ripresa di mobilitazione, ma siamo pronti a sostenerla in tutti i modi in cui sarà necessario farlo. Sono buone notizie che i giovani abbiano ripreso la voglia di scegliere temi che li riguardano per avanzare richieste che siano sostenute anche dalla mobilitazione. Ovviamente saranno con noi in manifestazione stamattina, saranno i benvenuti e avranno adeguata visibilità”.
Prossima tappa, sabato 20 maggio, a Napoli.