“Nel momento in cui c’è una deadline contrattuale, si lavora per arrivare a scadenza, costi quel che costi: ma i costi sono sempre pagati dai lavoratori. A Milano accade di frequente nei cantieri, questa volta a rimetterci è stato un lavoratore che ha subito un infortunio pochi giorni fa, mentre lavorava alla stazione di Sant’Ambrogio della M4”. La denuncia è di Cgil e Fillea di Milano.

Il sindacato evidenzia il clima di stress subito dagli operai per chiudere i lavori emerso anche nell’assemblea organizzata subito dopo l’infortunio. La Cgil fa sapere di avere già segnalato a luglio, ai committenti e alle imprese, i rischi legati a una eccessiva fretta di chiudere la stazione di S.Ambrogio. La segnalazione è stata fatta ben prima che venisse annunciata pubblicamente la chiusura dei lavori. “Annuncio che ha caricato i lavoratori di ulteriori responsabilità”.

“Pur comprendendo la necessità di restituire alla cittadinanza un’importante opera come quella della linea metropolitana M4 – scrivono i sindacati -, non comprendiamo come sia possibile che chi ha responsabilità non consideri i tempi umani del lavoro, e che la fretta può avere come conseguenza la corsa all’ultimo minuto e pressioni delle imprese sui lavoratori coinvolti.

Soprattutto in un territorio dove abbiamo già conosciuto un numero di infortuni altissimo, sempre troppo alto: dovrebbero stare a zero, ed è compito delle imprese, di concerto con i rls, e delle istituzioni, garantire che ci siano tutti i provvedimenti e le misure necessarie per la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Milano – concludono – non può correre senza il lavoro: stabile, tutelato, sicuro”.