Si torna a parlare di lavoro volontario a rimborso per l'accoglienza ai visitatori nel periodo della mostra "Eva vs Eva. La duplice valenza del femminile nell'immaginario occidentale", che si terrà a Villa d’Este e al Santuario di Ercole Vincitore, dal 10 maggio al 1° novembre 2019.
La direzione dell’Istituto ha pubblicato l’avviso per enti del terzo settore, il 18 aprile, prevedendo unicamente un rimborso spese per gli operatori impiegati, peraltro organizzati in turni di 4-5 ore. Unica a rispondere, la stessa associazione Avaca, protagonista un anno fa della vicenda degli 'scontrinisti' alla Biblioteca nazionale di Roma, che lo stesso ministero aveva condannato. Per la specificità dei siti, patrimonio Unesco, la vigilanza e la tutela richiedono personale specializzato e formato. Già erano state denunciate criticità nella sicurezza di luoghi e persone. Con il pensionamento di dodici unità di personale addetto alla vigilanza e all'accoglienza, la direzione comunica la scelta di affidare all'associazione di volontari le attività per la mostra appena inaugurata.
"Contestiamo – ha scritto Fp Cgil Roma e Lazio – sia la scelta in generale, sia la motivazione fornita. All'emergenza di personale e all'ondata di pensionamenti - in assenza di un adeguato piano di assunzioni che possa compensare le uscite - non si può far fronte, ancora una volta, ricorrendo allo sfruttamento del volontariato, utilizzato a tutti gli effetti come lavoro subordinato. È in contrasto sia con il codice del terzo settore e con la normativa sul volontariato sia con la normale procedura che si adotta in questi casi: il pagamento dei lavoratori interni in conto terzi o l’affidamento esterno a società di vigilanza specializzate. Di fatto, si sostituiscono dipendenti dello Stato, con contratto, salario e diritti garantiti e che assicurano sicurezza dei siti e adeguata professionalità, con volontari a cui viene erogato un rimborso, non formati per garantire adeguatamente la tutela del patrimonio".
“La battaglia che sosteniamo - e per cui manifesteremo a livello nazionale con Cisl e Uil, per tutti i settori e i servizi pubblici che rappresentiamo - è per un piano straordinario di assunzioni in tutto il pubblico impiego. Al Mibac, per la specificità e la delicatezza del patrimonio in gestione, è fondamentale la presenza di figure specializzate e i massicci pensionamenti stanno rendendo impossibile la trasmissione di esperienze e conoscenze, lasciando scoperti interi servizi e perdendo competenze specifiche. La direzione ha risposto alla nostra contestazione, confermando la scelta fatta. Non ci stiamo: contrasteremo in ogni modo questa scelta e attiveremo tutte le conseguenti azioni che riterremo necessarie", prosegue il sindacato.
"Il lavoro va pagato e riconosciuto attraverso contratto, diritti e salario adeguati, non si può far ricorso a personale sottoimpiegato dietro la maschera del volontariato per rispondere a esigenze di produttività intensificata quale è una mostra temporanea. Non è una risposta in termini di occupazione per chi viene impiegato in questo servizio e non si garantisce correttamente la tutela del patrimonio. I servizi pubblici hanno bisogno di ripartire dalla qualità del lavoro, da occupazione certa, stabile e specializzata, e di certo non dalla distorsione delle funzioni del volontariato da parte dello stesso Stato che dovrebbe garantirle”.