La prima tappa della campagna della Filcams Cgil “Mettiamo il Turismo SottoSopra” parte da Bolzano, dalla splendida cornice del Museion, a testimoniare il forte legame che unisce turismo e cultura: non a caso è quest’ultima, insieme alla natura, la principale motivazione della scelta delle vacanze in Italia. Il tour attraverserà l’Italia da nord a sud, con camper brandizzati, volantinaggi, banchetti nelle località balneari, nelle città d’arte o in montagna, per richiamare l’attenzione sulle priorità e sulle prospettive del settore.

“Mettere il Turismo SottoSopra vuol dire superare un modello occupazionale ormai insostenibile, per mettere al centro il lavoro, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni di chi lavora nella filiera turistica, ricorrendo a strumenti di sviluppo, politiche attive, riqualificazione mirata e nuova impresa”. Monja Caiolo, segretaria nazionale della Filcams Cgil ha preso parte, a Bolzano, alla conferenza stampa che ha dato il via alla campagna.

Dopo lo stop, legato all’emergenza sanitaria degli ultimi anni, il turismo in Italia sta ora registrando una forte espansione, con particolare riguardo ai turismi degli hotel di super lusso, quello esperienziale, slow, con attività outdoor e benessere. “Ciò che continua, però, a rimanere in uno stato di arretramento è il lavoro nel turismo, le condizioni insostenibili delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi comparti del settore, la cui professionalità, nella maggior parte dei casi, non viene riconosciuta, sconfinando nello sfruttamento” ha affermato Caiolo.

Il lavoro nel turismo è per il 70% irregolare, per il 60% a tempo parziale, per il 55% a chiamata, per il 40% precario e per il 20% stagionale. Le retribuzioni, come se non bastasse, sono notevolmente inferiori rispetto alla media degli altri settori economici e produttivi: basti pensare che l’80% dei lavoratori è inquadrato ai livelli più bassi dei contratti nazionali disSettore.

“Questi dati chiariscono da soli la vera narrazione sul lavoro nel turismo italiano e spiegano le reali motivazioni sulla difficoltà delle imprese del settore a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno per le loro attività” prosegue la segretaria.

"L'industria turistica è relazionale - ha spiegato Stefano Landi, presidente SL&A Turismo e Territorio - puoi non sapere chi ha imbustato un prodotto farmaceutico, ma non puoi non avere un contatto con chi ti serve la cena o ti accoglie in albergo". Per questo il sistema turismo non reggerebbe senza le lavoratrici e i lavoratori, che però ogni anno sono costretti a destreggiarsi tra precarietà, lavoro sommerso, turni massacranti e compensi inadeguati.

Si parte dunque dal territorio di Bolzano, la provincia più vasta: “il mondo del lavoro turistico in Provincia di Bolzano coinvolge oltre 40.000 lavoratrici e lavoratori. La nostra è una terra con un bassissimo tasso di disoccupazione, ma raramente ci soffermiamo a comprende e valutare la qualità dell’occupazione che viene offerta” ha dichiarato nel suo intervento la segretaria della Filcams Cgil Alto Adige Antonella Costanzo.

“È arrivato il tempo di parlare e contrattare l’organizzazione del lavoro, di pari passo alle retribuzioni e alle regole d’ingaggio del sistema.” Io sono qui, affermano i ragazzi nel video della campagna. “E allora eccoci qui, insieme a voi per dire “io sono qui”, con obiettivi chiari e precisi: stabilizzare il mercato del lavoro; contrattare condizioni economiche e organizzazione del lavoro adeguate e dignitose; contrattare sistemi di premialità che siano collettivi e trasparenti e nel turismo gli obiettivi sono chiari: pernottamenti, prenotazioni, fatturati”.

Qui la pagina della campagna

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