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Quello trasmesso in video dalle lavoratrici e dai lavoratori è un messaggio denso di ottimismo. Si tratta di un esempio virtuoso di come, grazie all’impegno collettivo, sia possibile trovare soluzioni costruttive nei momenti di difficoltà. Scegliere di unirsi in cooperativa, attraverso il ricorso agli strumenti legislativi di cui si dispone (Fondi, Cfi, anticipo Naspi), è un modello virtuoso e meritevole di essere valorizzato. Ciò che colpisce in particolar modo è la voglia di mettersi in gioco, l’orgoglio del proprio lavoro e di ciò che mediante esso si produce. Infine, avere un sistema di relazioni industriali tra le parti sociali rappresenta ovunque – tanto a livello nazionale, quanto a livello territoriale – un elemento di forza per governare il cambiamento, nonché un’opportunità da cogliere in una fase complessa come quella attuale.
La filiera dell’editoria, infatti, resiste nonostante l'accelerazione della trasformazione digitale indotta dalla pandemia, conservando ancora una componente produttiva importante nel cartaceo. Ad oggi, il mondo dell'informazione è in grado di offrire una duplice offerta – sia cartacea sia digitale – attraverso la specializzazione dell'informazione cartacea e la ricerca di affidabilità in quella digitale. Lo testimoniano i dati in crescita del settore e degli investimenti pubblicitari. Pertanto, ciò a cui è necessario porre una crescente attenzione è la produzione di contenuti informativi e culturali che hanno una modalità di diffusione diversificata.
In Italia il mercato del libro è riuscito a resistere (i dati odierni sono molto positivi), non solo grazie alla ripartenza degli eventi fieristici in presenza, ma anche in virtù della scelta di tenere le librerie aperte dopo il primo lockdown: una misura volta a favorire l’aggregazione nei territori e la fruizione di un bene prezioso quale l’accesso alla cultura. Inoltre, il recepimento della direttiva sul copyright aiuta finalmente questo settore a dotarsi di un quadro di regole definito. D’altronde, ciò di cui ha bisogno l’editoria è una riforma dell’intera filiera, in grado di sostenere e riqualificare le competenze professionali di lavoratrici e lavoratori alla luce della trasformazione digitale.
Il settore della produzione della carta è in forte crescita, nonostante le difficoltà di accesso alle materie prime. Tuttavia, per una corretta transizione ecologica che sostenga l'economia circolare occorre che il nostro Paese recepisca a pieno le direttive europee in materia. In assenza di riforme, infatti, corriamo il rischio di disperdere la tradizione di grande eccellenza che le imprese italiane vantano nelle arti grafiche, dunque di assistere a una mera riconversione verso il packaging e le produzioni sanitarie e domestiche.
Giulia Guida è segretaria nazionale della Slc Cgil