Per la prima volta, dopo decenni di relazioni sindacali strutturate e di contrattazione integrativa, l’attuale dirigenza di Metro non ha voluto sottoscrivere con le organizzazioni sindacali il contratto integrativo aziendale. "Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo". Lo riferiscono i sindacati di categoria.
Quattro i punti principali su cui l’impresa non ha voluto ascoltare: organizzazione del lavoro, premio variabile, orario di lavoro e ristrutturazioni e chiusure di punti vendita. “Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e gli effetti che la disdetta produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori” affermano le segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs unitamente alla delegazione trattante e alle strutture territoriali, “è l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro. “Non possiamo esimerci dal chiamare le lavoratrici e i lavoratori alla lotta affinché l’azienda muti radicalmente il proprio atteggiamento.” Per questo le organizzazioni sindacali hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale per il 19 aprile prossimo, disponendo un pacchetto di ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino secondo le modalità ritenute più opportune.