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Due ore di sciopero generale con assemblee in tutte le aziende per due settimane a partire da lunedì 19 luglio. Lo hanno proclamato Fim Fiom e Uilm per protestare contro i licenziamenti avviati nelle ultime settimane da alcune aziende nonostante l'accordo sull'avviso comune firmato a Palazzo Chigi.
"Dopo lo sblocco del licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria alcune aziende e multinazionali, Gkn, Whirlpool e Gianetti Ruote, hanno avviato le procedure di licenziamento per centinaia e centinaia di lavoratori. Si tratta di decisioni inaccettabili", si legge in una nota unitaria Fim Fiom e Uilm.
Sono decisioni, secondo i sindacati, "che colpiscono l'insieme del mondo del lavoro e che vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l'occupazione e il reddito dei lavoratori, per impedire la riduzione della capacità industriale del paese, evitare che altre aziende seguano questi esempi negativi e rivendicare allo stesso tempo investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale"
Obiettivo della mobilitazione è anche quello di sollecitare "la riforma degli ammortizzatori sociali e difendere l'occupazione; dare finalmente soluzioni concrete e positive alle crisi aziendali aperte; vincolare gli investimenti del Pnrr ad una occupazione stabile e ad un lavoro in salute e sicurezza; impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l'industria e il lavoro".
Per tutte queste ragioni, attaccano Fim, Fiom e Uilm, "occorre mobilitarsi e chiedere al Governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l'avviso comune sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali sottoscritto con Cgil Cisl e Uil, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall'automotive, dalla siderurgia, dall'elettrodomestico".
Dura anche la nota di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil: “Stiamo assistendo a una violenta corsa da parte di molte aziende ad aprire procedure di licenziamento, dettate da scelte esclusivamente di carattere speculativo o di delocalizzazione. È un comportamento inaccettabile, lesivo della dignità di centinaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti, e irrispettoso nei confronti delle istituzioni, del Governo con cui Cgil, Cisl e Uil insieme a Confindustria hanno sottoscritto poche settimane fa un avviso comune con lo scopo di scongiurare atti unilaterali come quelli che si stanno susseguendo, dando anche la possibilità alle aziende di utilizzare ammortizzatori sociali aggiuntivi e comunque a costo zero".
Per la sindacalista "vanno bloccati i licenziamenti, avviati i tavoli per politiche industriali per la transizione ecologica delle produzioni e per la salvaguardia e l’estensione di occupazione stabile. Non siamo e non saremo disponibili ad aspettare di affrontare le crisi una ad una".
Il Governo, conclude, "faccia rispettare gli accordi e tolga dalle mani del mercato il futuro industriale del nostro paese. Questo è necessario se non si vuole trasformare il Pnrr da grande occasione di rigenerazione a una opportunità per le imprese di privatizzare i profitti e socializzare il debito. Sulle spalle dei più giovani.”