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"Il 18 settembre saremo nelle piazze d’Italia per dare voce al lavoro e per rimettere al centro la lotta contro la precarietà". Così Maurizio Landini spiega le ragioni che porteranno Cgil, Cisl e Uil a mobilitarsi nella giornata di venerdì. Ripartire dal lavoro è l'obiettivo delle tre confederazioni che per questo chiedono al governo - spiega il segretario generale di Corso d'Italia durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa - "di fare scelte che vadano nella direzione di spendere bene i soldi europei".
Non una domanda vaga ma un vero e proprio piano quello presentato dalle tre sigle sindacali. Lo articola lo stesso Landini: "Chiediamo di fare una riforma fiscale degna di questo nome, di investire sulla sanità, sull’istruzione, sulla scuola, su una politica industriale che metta al centro la salvaguardia dell’ambiente, il diritto alla formazione delle persone".
Destinatario del messaggio non solo l'esecutivo perché se si vuole ripartire davvero serve un'assunzione di responsabilità collettiva e così nelle manifestazioni di venerdì un altro punto cruciale di rivendicazione sarà il contratto collettivo nazionale. Sono dieci milioni le lavoratrici e i lavoratori del settore privato che aspettano un rinnovo e qui occorre che Confindustria superi il blocco dei contratti. "Investire sulla contrattazione collettiva oggi - conclude il numero uno della Cgil - vuole dire investire sul lavoro e sulla sua qualità. Sempre in tema di contratti chiediamo al governo un provvedimento che defiscalizzi gli aumenti". Risuona il no ai contratti pirata e il bisogno di una legge sulla rappresentanza.
Saranno 21 le piazze della mobilitazione, una per ogni regione. Maurizio Landini terrà il suo comizio a Napoli, terra di crisi e di lotta come insegna il caso della Whirlpool. Collettiva trasmetterà la diretta dell'iniziativa a partire dalle 10 del mattino.