È Massimo Marega il nuovo segretario generale della Cgil di Trieste. Lo ha eletto nella tarda mattinata di oggi, 29 febbraio, l’assemblea generale, riunitasi nella sala convegni dell’Auser di Rozzol per scegliere il successore di Michele Piga, che dal 24 gennaio scorso ha assunto la guida della segreteria regionale della confederazione.

Triestino, classe 1974, Marega proviene dalla Fillea, la categoria attiva nel settore delle costruzioni e del legno, di cui è tuttora segretario regionale e provinciale: è stato eletto con consenso pressoché unanime, con 41 voti favorevoli, nessun contrario e 2 astenuti.

Sviluppo del territorio, rilancio dell’occupazione e del manifatturiero, tutela della sanità e del welfare sono le priorità che ha indicato presentando la sua candidatura davanti all’assemblea, che ha tenuto i suoi lavori alla presenza dei vertici della Cgil Friuli Venezia Giulia e di Gino Giove, segretario organizzativo della Cgil nazionale. “La priorità per la Cgil – ha dichiarato Marega – è contrastare le diseguaglianze, che stanno crescendo, e la disgregazione sociale esistente. Sono queste le basi per progettare per Trieste un futuro che guardi al benessere reale e alla salute di chi la città la abita e la vive quotidianamente, e in particolare di chi risiede nelle aree più periferiche, e non una visione di una città simile a un parco giochi per turisti».

Non solo turismo

“Quello che a nostro avviso è venuto meno in questi ultimi anni – ha detto il neo eletto segretario generale provinciale – è un’azione programmatica di pianificazione del turismo da parte del Comune. Se da un lato è indubbio l’aumento negli arrivi e nelle presenze di turisti, dall’altro ci si deve chiedere quale sia il reale valore aggiunto prodotto dal turismo e quale moltiplicatore sia in grado di rigenerare tale settore. Alla crescita dell'offerta turistica si è registrata di pari passo la riduzione delle disponibilità di abitazioni e l’aumento dei prezzi a essa collegati, con la riduzione dei cittadini residenti e con la progressiva scomparsa di esercizi di prossimità, di servizi primari che vanno a incidere sul tessuto sociale ed economico cittadino”.

La Cgil, chiarisce il segretario, “non è contraria, anzi, a uno sviluppo turistico della città, ma questo deve essere funzionale alle esigenze in primis dei cittadini, avendo ben chiaro che è indispensabile anche garantire condizioni economiche e contrattuali migliorative per chi opera nel turismo, nel commercio e nel terziario, cosa che non sta avvenendo”. Se non sarà così, secondo Marega, il lavoro di qualità e i giovani continueranno a fuggire da Trieste, aggravando ulteriormente l’andamento della curva demografica. “L’obiettivo – dichiara Marega – deve essere quello di favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche per cambiare in meglio la nostra città, che ha bisogno di un’amministrazione comunale capace di ascoltare e far proprie le istanze provenienti dal territorio, caratterizzato dalla presenza sempre più importante a Trieste di comitati, ma anche dal comune denominatore dell’assenza di interlocuzione tra le istanze della popolazione e l’amministrazione”.

Il manifatturiero

A fianco del turismo, come detto, per la Cgil deve restare centrale il ruolo del manifatturiero ancora presente sul territorio, "che va difeso e possibilmente sviluppato”. È in tali settori infatti, sostiene Marega, “che si possono produrre i veri investimenti in innovazione e ricerca, anche attraverso una maggior integrazione con l’Università e i centri di ricerca, che devono integrarsi maggiormente con il sistema delle imprese che fanno innovazione. Centrali anche gli interventi sulle bonifiche e lo sviluppo delle attività di trasformazione nelle aree di punto franco, a fronte della forte crescita del porto, che ha ritrovato una nuova centralità grazie anche agli investimenti dell’Authority sulla logistica intermodale”.

Un tavolo sugli appalti

“Al cento del confronto con l’amministrazione municipale anche il tema degli appalti – sottolinea Marega – dove operano migliaia di lavoratori impiegati nelle mense, nelle pulizie, nei musei, nei servizi di vigilanza e in cui l’amministrazione pubblica è chiamata alla gestione dei numerosi appalti. Al Comune chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto di fatto mai iniziato, teso alla definizione di un nuovo protocollo appalti”. Per Marega sono gravi decisioni come quelle di esternalizzare il Museo della Risiera, per affidarla in appalto a Euro&Promos.

Sanità

Piena continuità con la precedente segretaria anche nella battaglia per la difesa della sanità pubblica e dei servizi di prossimità come i consultori e i presìdi scolastici nei quartieri, “che rimangono di fondamentale importanza per garantire un accesso agevole e tempestivo a servizi primari ed essenziali, fondamentali anche per sviluppare e rafforzare un senso di comunità e di coesione, a tutelare la salute e il benessere della cittadinanza e a favorire l’integrazione dei nuovi cittadini”.