Si è svolta martedì 3 giugno in Regione Toscana la riunione per affrontare la situazione della Mariotti e Pecini Srl, azienda di Sesto Fiorentino che opera nella progettazione e costruzione di agitatori per l'industria farmaceutica ed alimentare con 14 dipendenti. "Da circa due anni - spiega in una nota la Fiom Cgil di Firenze - la Interpump SpA possiede il 60% delle quote societarie ed entro giugno 2020 è prevista l'acquisizione completa della società. Il processo, nell'intenzione della multinazionale italiana, prevede anche lo spostamento della società a Reggio Emilia, dove la Interpump ha sede, per inglobarne l'attività".
Per Iuri Campofiloni della Fiom Cgil, “si tratta dell'ennesima contraddizione di una multinazionale. La forza della Mariotti e Pecini, che ha all'attivo un portafoglio ordini corposo e un fatturato importante - spiega Campofiloni - sta nelle capacità di customizzare il prodotto grazie alle professionalità e al rapporto col territorio. Rispondere ai clienti adattando i prodotti alle loro esigenze è un lavoro quasi artigianale. Trasferire la società per inserirla in un sistema di produzione standardizzata significa rischiare di disperderla. Per questo - conclude il dirigente Fiom - insieme ai delegati, abbiamo espresso alle istituzioni locali la nostra assoluta contrarietà al progetto".