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Il giorno della verità è finalmente arrivato. L’incontro sugli esuberi è infatti fissato per oggi (lunedì 2 settembre), alla Marelli Motori di Arzignano (Vicenza) adesso si scopriranno le carte. L’azienda metalmeccanica, specializzata nella progettazione e produzione di motori elettrici e generatori, di proprietà dal 2013 del fondo americano Carlyle, nel maggio scorso è stata acquistata dalla holding d’investimento inglese Langley. E a fine luglio la nuova proprietà ha comunicato l’intenzione di procedere a 40 esuberi, che si dovrebbero concentrare soprattutto tra gli impiegati.
Prima della pausa estiva si è svolto un incontro con il proprietario Tony Langley, cui i sindacati hanno chiesto di illustrare i propri piani. “La società ci ha detto – spiega Morgan Prebianca, segretario generale della Fiom Cgil di Vicenza – che al momento non prevede investimenti e che, anzi, ha bisogno di operare tagli al personale per complessive 40 persone”. La procedura, secondo le intenzioni del management, dovrebbe appunto aprirsi la prossima settimana. E seguirebbe a distanza di un anno quella del 2018, che ha visto l’allontanamento di un centinaio di dipendenti.
La Marelli Motori ha 128 anni di storia e due stabilimenti: quello storico di Arzignano (550 addetti), mentre il secondo è stato aperto nel 2014 a Shah Alam, in Malesia. La società ha chiuso il 2017 con 149,1 milioni di fatturato, 7 milioni di ebidta (ossia il margine operativo lordo) e 8,8 milioni di perdita. Per Prebianca “non si può acquisire un’azienda e per prima cosa pensare a licenziare. Un’azienda storica peraltro, che ha dato e sta dando tanto al territorio. È assolutamente necessario un piano industriale concreto che rilanci l’impresa e rimetta in moto la produzione”.