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“L’ufficializzazione dei nomi dei due investitori, Tecnomeccanica e Niche Fusina, interessati alla reindustrializzazione dello stabilimento Marelli di Crevalcore rappresenta un avanzamento significativo”. A dirlo sono Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil), Maurizio Oreggia (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil nazionale) e Simone Selmi (segretario generale Fiom Cgil Bologna).
“Le garanzie dal punto di vista della tenuta finanziaria e della concretezza del piano industriale sono state fin da subito condizioni imprescindibili per tutti i possibili investitori”, spiegano i dirigenti sindacali: “È quindi evidente che la soglia di occupabilità può fare la differenza. È importante andare oltre i 150 occupati definiti come soglia minima”.
Lodi, Oreggia e Selmi evidenziano che “una volta garantita la continuità industriale dello stabilimento Marelli di Crevalcore, gli altri strumenti che potranno essere messi in campo determineranno le condizioni per risolvere il problema dell’impatto sociale per tutto il bacino dei 228 lavoratrici e lavoratori. Il percorso da compiere è ancora lungo e difficile. La tenuta delle lavoratrici e lavoratori e il confronto, però, hanno permesso di vedere e cominciare a costruire le soluzioni”.