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Oltre 4 mila domande di pensionamento tra i dipendenti pubblici da gennaio a settembre 2019. Sono, infatti, 4.125 le domande di pensionamento presentate dai dipendenti pubblici di cui 1.525 con quota 100. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil Marche che ha rielaborato i dati Inps. “Così si rischia il collasso di tanti servizi, nella sanità come negli enti pubblici”, dichiara Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche.
Tra le domande pervenute, 475 sono di vecchiaia, 1.098 sono le domande di pensioni di anzianità e, appunto, 1.525 sono quota 100. Pintucci rilancia: “L’effetto di quota 100, non essendo stato controbilanciato da idonee misure d’inserimento di personale, esaspererà la già drammatica situazione degli organici di molte pubbliche amministrazioni nella regione”.
SANITA’- Già nella sanità, intanto, si deve fare i conti con la carenza di medici: si stimano uscite per pensionamento di 107 unità l’anno nel quinquennio 2016-2020 e 157 uscite l’anno per il successivo quinquennio, 2020-2025 con un grosso impatto sui servizi territoriali e sul sistema dell’emergenza urgenza. Non va meglio per il personale sanitario addetto alla riabilitazione, infermieristico, tecnico e di vigilanza/ispezione dove quota 100 ha prodotto oltre 600 cessazioni di cui oltre 400 del personale infermieristico.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Secondo Pintucci, “la situazione ancora più grave è nelle amministrazioni sottoposte a regime di limitazione delle assunzioni come il comparto delle funzioni centrali (ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali)”. La sopraintendenza delle Marche, per esempio, ha una dotazione organica di 85 posti: si stima, a breve, una contrazione a poco più di 50 unità.
Intanto è stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti del Mit (ministero Infrastrutture e Trasporti): tra le rivendicazioni c’è anche la richiesta di un piano di assunzioni tenuto conto che è a rischio il mantenimento dell’apertura dei cinque sportelli nelle Marche, in modo particolare nell’Ascolano con l’imminente pensionamento di tre dei quattro tecnici addetti ai servizi all’utenza. Chiarisce ancora Pintucci: “è forte il rischio di non riuscire a garantire le revisioni dei veicoli in tempi standard: per i veicoli superiori a 3,5 tonnellate i tempi di definizione della revisione stanno slittando a 12 mesi”.
GIUSTIZIA - Drammatica la situazione al tribunale di Ancona con una riduzione del personale per oltre il 40 per cento. Conclude Pintucci: “Occorre un piano straordinario d’investimento in riqualificazione del personale e di nuove assunzioni dando priorità alle funzioni fondamentali dello Stato e alla sanità pubblica”.