Dovevano vedersi la scorsa settimana, ma poi l’incontro è slittato ad oggi a causa di uno stato influenzale della presidente del consiglio Meloni. Un rinvio che riduce ulteriormente lo spazio di trattativa, se mai ci sarà, per modificare una legge di bilancio che per Cgil e Uil presenta più ombre che luci a differenza della Cisl che trova nel testo grande soddisfazione.

Il giudizio di Landini e Bombardieri è ben noto e lo sciopero generale indetto per il prossimo 29 novembre conferma che la manovra va nella direzione contraria a quella auspicata dai due leader sindacali, convinti che il governo “infliggerà al Paese sette anni di austerità” con la perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’inflazione da profitti, con la crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso, con i tagli ai servizi pubblici, a partire da sanità, istruzione, trasporto pubblico ed enti locali.

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Per non parlare dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego, che coprono appena un terzo dell’inflazione, il taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef e politiche fiscali che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori.

Non solo, per Cgil e Uil il governo ha peggiorato della Legge Monti/Fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori, continua ad essere latitante sulla politica industriale e in ritardo nell’attuazione del Pnrr. Tutti motivi sufficienti per sperare che oggi il tavolo con il governo sia davvero di trattativa e non la solita passerella dove le parti sociali vengono ricevute ma senza essere davvero ascoltate.

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