Era la primavera del 2019, Luciano Silvestri condusse, insieme e per la Confederazione di Corso d’Italia, una battaglia per impedire la manomissione del Codice degli appalti attraverso lo “Sblocca Italia”. Ai microfoni di RadioArticolo1 Silvestri illustrò le ragioni di quella battaglia e l’impegno che dall’approvazione del testo in Parlamento occorreva continuare a esercitare “casa per casa”, per vigilare nei cantieri e non solo, per impedire illegalità e infiltrazioni malavitose. 

Le parole di allora potrebbero essere pronunciate oggi. Luciano Silvestri è stato un dirigente sindacale a tutto tondo, segretario generale della Cgil Toscana. A lui, un anno dopo il G8 di Genova, si deve in gran parte la riuscita del Social Forum di Firenze, che vide la partecipazione di un milione di donne e uomini affermare tra le strade del capoluogo toscano che “un altro mondo è possibile”.

La costruzione di un altro mondo e di un’altra società più giusta e libera, fondata sui diritti, sul lavoro e la legalità è stato l’impegno costante di Silvestri che, finita l’esperienza nella sua regione, fu chiamato a Roma a costruire il dipartimento Legalità. Convinzioni profonde e grande capacità di relazioni e di tessitura sono stati gli strumenti di quella costruzione che oggi è divenuta una realtà importante per la Cgil e il movimento dell’antimafia in generale.

Luciano Silvestri era uomo buono, profondo, pieno di passione e di impegno. Ma soprattutto generoso di sé, del suo sapere, delle sue relazioni. La sua vita è stata costellata di prove dolorose che ha affrontato con generosità e impegno, e con un pizzico di leggerezza.