"Nessuna risposta da parte del governo sui 4.500 lavoratori Lsu-Lpu della Calabria, nonostante la regione sia paralizzata: la mobilitazione si sposta a Roma". A dirlo sono i segretari generali regionali di Cgil (Angelo Sposato), Cisl (Tonino Russo) e Uil (Santo Biondo): "Da oggi, lunedì 17 dicembre, i lavoratori Lsu-Lpu della Calabria sono in mobilitazione in tutta la regione in attesa di risposte da parte del governo nazionale circa la copertura economica dell'emendamento presentato in Commissione Bilancio al Senato per avere certezza di continuità nel prosieguo delle attività e nel percorso di stabilizzazione. Gli incontri tenutisi nelle Prefetture di Reggio Calabria e di Cosenza non hanno dato risposte significative per la soluzione della problematica, né i parlamentari calabresi di maggioranza hanno dato prova di responsabilità per una soluzione della vertenza".
Cgil, Cisl e Uil della Calabria si dicono "indignate per questo atteggiamento dei 18 parlamentari calabresi e del 'governo del popolo' che alla prima difficoltà ha abbandonato il popolo". Sposato, Russo e Biondo così concludono: "Stante il perdurare di una situazione gravissima, che mette a repentaglio le attività e il reddito di 4.500 famiglie calabresi, Cgil, Cisl e Uil Calabria decidono unitariamente di spostare la mobilitazione a Roma presso il Senato della Repubblica per giovedì 20 dicembre e comunque in concomitanza ai lavori parlamentari, mantenendo anche la mobilitazione nei comuni della regione".