Mentre i sindacati in Lombardia continuano a denunciare che al personale sanitario mancano i dispositivi di protezione individuale la Regione “scarica su di loro con tanto di delibera, le responsabilità”. La denuncia arriva da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl regionali.
Attraverso l’ultima delibera regionale si chiede a lavoratrici e lavoratori, si legge in una nota, “di autocertificare la propria temperatura basale e il proprio stato di salute e così stanno procedendo le Asst sul territorio, scaricando su chi lavora e rischia il contagio (ma ormai siamo oltre il rischio, come riporta anche la stampa, con i dati drammatici dei morti e il numero crescente di personale contagiato) le responsabilità penali”.
Insomma, è inaccettabile che la “Regione Lombardia prima annuncia misure a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori e poi, alla prova dei fatti, li prende in giro”.
Quotidianamente, ricordano i sindacati, “riceviamo segnalazioni che nelle varie strutture si fa uso anche di mascherine fatte con gli assorbenti o fascette di carta velina, di calzari fatti con i sacchi della spazzatura (col rischio pure di scivolare) in mancanza di dispositivi di protezione ad hoc. Questo è rispetto? Questa è tutela? E ora lavoratrici e lavoratori devono pure assumersi il carico dell’eventuale contagio?”.
“Medici, infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e ogni altro lavoratore e lavoratrice delle strutture ospedaliere pubbliche e private, Asp, Rsa, inclusi i dipendenti delle cooperative sociali, in quanto particolarmente esposti al contagio, vanno protetti e monitorati attraverso i tamponi. Lo ribadiamo: va adottata una profilassi specifica”, continua la nota.
“In più stanno aumentando la fatica e lo stress tra il personale. Notizie come quella di oggi – il suicidio di una giovane infermiera dell’Ospedale San Gerardo di Monza perché, pare, positiva al Coronavirus – sono una ferita profonda. Esprimiamo cordoglio ai familiari e solidarietà e vicinanza a lavoratrici e lavoratori di tutto l’ospedale”, termina la nota.