Nella giornata del 30 agosto prossimo è stato indetto in tutta la Lombardia uno sciopero di 8 ore delle lavoratrici e dei lavoratori regolati dal contratto collettivo nazionale dell’Industria Turistica. La protesta è stata decisa a livello nazionale e verrà organizzata dai territori.

Il motivo della protesta

A sei anni dalla scadenza del contratto di riferimento – scrivono in una nota unitaria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – le Associazioni Federturismo-Aica-Confindustria, sedute al tavolo di trattativa, hanno deciso che il contratto nazionale non sia una priorità e che gli aumenti salariali e gli istituti normativi che dovrebbero garantire una buona occupazione possono aspettare, dilatando i tempi della discussione al solo fine di allontanare il momento di un giusto rinnovo”.

“Sebbene a parole le associazioni datoriali di riferimento del ccnl dell’industria turistica si siano sempre dimostrate disponibili a un dialogo, le parole non sono poi state conseguenti ai fatti, evidenziando sul tavolo di trattativa la volontà unica di stressare la discussione portandola a un allungamento dei tempi ingiustificato”.

“La situazione già grave – denunciano i sindacati di settore – risulta insostenibile se si pensa che il settore del turismo in Italia sta registrando un boom di presenze che migliora persino gli ottimi risultati ottenuti negli anni ante-covid con tutte le aziende che indistintamente lamentano la difficoltà a trovare personale adeguato”.

“Secondo noi sarebbe sufficiente garantire ai lavoratori un giusto contratto con aumenti salariali adeguati e una parte normativa che garantisca la dignità di chi lavora nel settore Turistico e questo può avvenire solo firmando il contratto di riferimento”.