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I lavoratori che oggi operano nei centri per l’impiego della provincia di Livorno non sono tutti dipendenti pubblici: ormai da molti anni un importante numero di addetti opera in regime di appalto e/o con contratti precari. A denunciarlo è la Cgil di Livorno, insieme alle categorie Fp-Cgil e Filcams-Cgil, fortemente preoccupate per la situazione che presto si potrebbe creare all’interno dei centri per l’impiego, con possibili ricadute negative sulla qualità del servizio e sull'occupazione.
"La contraddizione e il senso d'incertezza che derivano da tale situazione è evidente - scrive in una nota il sindacato - Un lavoratore in appalto infatti, anche se assunto a tempo indeterminato, è comunque un lavoratore precario, in virtù della scadenza dell’appalto". Questo dà luogo ad una situazione che il sindacato definisce paradossale: "Lavoratori precari che operano per trovare lavoro a disoccupati e a lavoratori part-time e precari che pur lavorando non riescono ad arrivare alla fine del mese".
"Per tali ragioni si ritiene urgente avviare un percorso istituzionale con la Regione Toscana finalizzato a definire soluzioni e iniziative che determinino la non dispersione delle professionalità acquisite. In particolare - conclude la Cgil - il nuovo piano assunzioni di Arti e della Regione dovrà tener conto nei bandi delle professionalità acquisite dai lavoratori in appalto. Fondamentali inoltre le clausole sociali".