Dopo l'alta adesione allo sciopero dell'8 febbraio indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials, le lavoratrici e i lavoratori dell'Accademia di S. Cecilia scioperano domani 14 febbraio nelle seguenti modalità: il Coro sciopererà in occasione della prima esibizione presso l'Auditorium Rai di Torino dove è in programma l’oratorio Die Schöpfung (La Creazione) di Haydn. I dipendenti amministrativi e i tecnici scioperano per due ore a fine turno, i professori d’orchestra sciopereranno in occasione del primo appuntamento di Mozart in viaggio da Parigi a Linz, in programma presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma.
Numerosi e costanti, gli attestati di solidarietà che stanno giungendo ai lavoratori dell’Accademia da parte dei colleghi di altre Fondazioni Lirico Sinfoniche, tra cui il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Bellini di Catania e dai membri del Coordinamento unitario nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
“È aberrante dichiarare che la riduzione dell'organico, che pertanto non viene negata, sia dovuta alla volontà di non spendere soldi inutilmente. Per il settore lirico sinfonico, l'investimento sulle professionalità artistiche non può essere considerato un costo, ma il prodotto che permette di raggiungere risultati di qualità eccellenti – dichiarano Fabrizio Micarelli e Nadia Stefanelli di Slc Cgil Roma e Lazio. La responsabilità di quanto sta avvenendo va imputata ad una dirigenza sorda, che forse ha fatto il suo tempo, non all’altezza di mettere in campo un progetto organico e più ampio e che non intende ascoltare le rivendicazioni degli artisti”.
“Altri sono gli ambiti su cui si può e si deve intervenire per il rilancio della Fondazione, a cominciare dal ritiro della delibera del Cda, lo sblocco del turnover e una programmazione che copra l’intero anno. Sarebbe opportuno puntare ad una nuova politica di marketing per riavvicinare il pubblico da un lato ed attirare nuovi capitali privati e sponsor dall’altro, che faciliterebbero anche la partecipazione a tournee internazionali”, continua la nota.
“È nostra intenzione, concludono i due sindacalisti, coinvolgere le Istituzioni locali e nazionali, in qualità di soci finanziatori della Fondazione per salvaguardare e rilanciare l'Accademia nel suo complesso. L’attacco alle piante organiche stabili dell’accademia Nazionale di Santa Cecilia, a favore di aggiunti precari, è l’inizio di un lento declino già visto in altre Fondazioni, a cui nessuno potrà rimanere insensibile”, termina il comunicato.