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L'hotel NH Villa San Mauro di Caltagirone ha annunciato la chiusura, con la procedura di licenziamento collettivo. È l'allarme che arriva dalla Filcams Cgil. Era stato il Cara di Mineo, 10 anni fa, a salvare l'hotel NH Villa San Mauro di Caltagirone dalle maglie strette della stagionalità: per sopravvivere avrebbe dovuto chiudere a ottobre e ripartire il primo maggio, sospendendo attività e lavoratori, racconta il sindacato di categoria. Ma con l'arrivo di circa 500 agenti di polizia impiegati nella sorveglianza del sito di accoglienza il 95% delle camere dell'albergo è stato occupato da loro, fino alla chiusura della struttura, nel 2019. Stava per tornare in atto il piano stagionale di apertura, ma prima che fosse formalizzato è arrivato il Covid a sparigliare le carte e lavoratrici e lavoratori sono stati collocati in ammortizzatore sociale: una breve pausa, anticamera di una crisi più profonda.
È così che il 22 settembre arriva l'annuncio, da parte della proprietà, della procedura di licenziamento collettivo e della chiusura dell'unico hotel della zona."Abbiamo fatto una prima assemblea ad agosto, perché temevamo che l'azienda potesse riservare qualche sorpresa - racconta Francesco D'Amico, segretario Filcams Cgil Caltagirone - e un'altra il 2 settembre, perché nella migliore delle ipotesi i lavoratori a tempo indeterminato sarebbero potuti tornare in regime di stagionalità e di part-time verticale ciclico, congelati per mesi senza retribuzione".
Il 6 settembre è stato chiesto un incontro alla NH per sapere come avessero intenzione di programmare l'attività del San Mauro, ma è arrivata invece la notizia della procedura di licenziamento collettivo. "Siamo convinti dell'importanza della struttura in un quadro di rilancio del nostro territorio - aggiunge D'Amico - ricco di siti di interesse turistico. Pensiamo solo che Caltagirone e Militello sono patrimonio Unesco e che il nostro comune si trova al centro tra Ragusa ed Enna ed è attraversato dai flussi turistici che si muovono nella zona".
Il turismo non è l'unica prospettiva possibile, suggerisce ancora il segretario. "La convegnistica e altre attività collaterali potrebbero permettere di far vivere la struttura 365 giorni l'anno". A perdere il lavoro non sarebbero soltanto i sette dipendenti dell'hotel San Mauro. "NH aveva esternalizzato i servizi di ristorazione e pulizia ai piani a una società del gruppo Zenit - spiega D'Amico - e ci sono altri otto lavoratori a rischio licenziamento. A questi 15 si aggiungono poi gli stagionali e l'indotto".
È stato comunicato lo stato di agitazione del personale. La Filcams calatina guarda all'incontro che si profila con la società per il prossimo 5 ottobre, a Caltagirone. L'idea è di non lasciare niente di intentato e mettere in campo tutte le azioni consentite dalla legge per evitare il peggio. "Proveremo a confrontarci anche con l'amministrazione locale, perché in un progetto di rilancio dell'unico albergo del comprensorio tutti i soggetti sono chiamati a fare la loro parte".
"Nell'ambito di una politica di investimento sul territorio potrebbe essere proprio questa struttura a garantire il rilancio della recettività di un'area ricca di risorse culturali", commenta Sandro Pagaria, segretario regionale Filcams Cgil. "Una struttura che è andata avanti per anni senza investimenti e che vede la gestione nazionale, oggi, risolvere la sua latitanza con una procedura di licenziamento collettivo con il duplice, grave, rischio della perdita di posti di lavoro e dell'indebolimento della recettività di valore nel territorio".