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Si è svolto lunedì 1° luglio, presso l'Unione Industriali di Roma, il secondo incontro con i vertici di Leonardo, le Rsu, le segreterie territoriali e nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. “Ci sono piccoli avanzamenti – dicono i sindacati – rispetto al percorso avviato lo scorso 24 giugno, in particolar modo si è condiviso la necessità di coinvolgere la divisione Elicotteri per avere tutti gli elementi sugli investimenti, sui tempi e sugli impatti occupazionali sul territorio dell'arrivo dell'AW609”.
Fiom, Fim e Uilm rilevano che “l'arrivo del convertiplano è un grandissimo risultato, frutto delle lotte dei lavoratori e della loro altissima capacità di fare un prodotto unico al mondo. Permangono invece le distanze sulle modalità di utilizzo degli strumenti per gestire la fase contingente. L'azienda, pur ribadendo che lo stabilimento non si ferma, continua a sostenere che per gestire al meglio il 2025 deve sospendere esclusivamente la produzione di Boeing e ha dichiarato l’apertura dal 2 luglio della procedura di cassa integrazione”.
Le tre categorie ritengono invece che “la soluzione migliore sia rallentare le attività senza fermarsi per assicurare tutela anche ai lavoratori dell’indotto. Il confronto è ancora aperto e il 15 luglio si terrà un ulteriore incontro. Nei prossimi giorni la Rsu, unitamente alle segreterie territoriali di Fiom, Fim e Uilm, terranno assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per valutare le eventuali azioni da mettere in campo”.
Le tre sigle così concludono: “Per noi riveste fondamentale importanza la solidità del piano industriale e le garanzie, economiche e di valorizzazione delle professionalità, per le lavoratrici e i lavoratori del sito di Grottaglie (Taranto) e dell'indotto”.