“Le criticità dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto) dipendono esclusivamente dalla crisi di Boeing che pesa per la maggior parte delle attività produttive e dei lavoratori occupati”. A dirlo sono Claudio Gonzato e Simone Marinelli (coordinatori nazionali aerospazio Fiom Cgil nazionale) e Francesco Brigati (segretario generale Fiom Cgil Taranto), commentando l'incontro con Leonardo che si è tenuto lunedì 24 giugno a Roma.

"Gli ulteriori prodotti che sono arrivati – proseguono – non consentono oggi di assorbire minori volumi della commessa Boeing, nonostante nelle prossime settimane partirà la produzione del Proteus e si dovrebbe sbloccare l'attività dell'Euro Male”.

Come richiesto dalla Fiom-Cgil, unitamente agli altri sindacati, l'azienda “ha individuato l'assemblaggio del AW609,un prodotto di Leonardo, da aggiungere a quelli già esistenti. Oltre alla partenza di un Campus in stretto rapporto con le università, sul modello di quello presente a Pomigliano, che tra l'altro raddoppierà il numero di dipendenti”.

Per Gonzato, Marinelli e Brigati questa è “una scelta importante e una sfida complessa che mette lo stabilimento di Grottaglie in una posizione positiva. Il sito tarantino infatti diventerà un sito multidivisionale, ovvero all'interno del quale saranno presenti le divisioni Aerostrutture, Elettronica e Elicotteri”.

Tuttavia, la Fiom Cgil ritiene fondamentale che “tale processo di diversificazione si possa traguardare senza passare necessariamente dalla fermata di quattro mesi, così come ribadito da da Leonardo durante l’incontro, ma bensì garantendo un minimo di produzione utile a salvaguardare la continuità produttiva e i lavoratori dell’indotto. Una sfida che deve partire dalla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori che nel corso degli anni hanno dimostrato professionalità elevate”.

Il confronto proseguirà il prossimo 1° luglio, sul piano industriale e di gestione. “Un piano – dicono gli esponenti sindacali – che deve garantire gli investimenti, l'occupazione, il suo potenziale sviluppo e un cronoprogramma dettagliato. Solo con queste condizioni si sarà in grado di condividere anche gli strumenti di gestione della fase critica, propedeutici agli investimenti e all'uscita dalla monocommitenza. Un risultato importante frutto della lotta e delle iniziative messe in campo dalle lavoratrici e dai lavoratori”.