PHOTO
È stato presentato martedì 12 marzo il piano industriale del gruppo Leonardo agli investitori, con la presenza per la prima volta dei segretari generali e delle segreterie nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil.
“Il piano industriale – dicono Michele De Palma (segretario generale Fiom Cgil), Claudio Gonzato e Simone Marinelli (coordinatori nazionali gruppo Leonardo) – molto articolato e ambizioso, della durata di cinque anni (2024-2028), ha al proprio interno la ridefinizione dei perimetri industriali, con il consolidamento delle attuali attività nelle divisioni Elettronica, Elicotteri, Velivoli e Aerostrutture, unitamente a significativi investimenti e intenzioni di allargare il perimetro industriale nella divisione Cyber e nella neo divisione Spazio, implementando l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in tutte le tecnologie”.
I tre dirigenti sindacali evidenziano che “il piano, con le prospettive di crescita ipotizzate, prevederebbe significativi risultati economici per il gruppo nel quinquennio: raddoppio dei risultati oggi presenti, dimezzamento dell’indebitamento, generazione significativa di cassa”.
Secondo la Fiom il piano industriale rappresenta “una novità nel panorama di Leonardo, in quanto sono presenti scelte che potrebbero modificare il modo di approcciarsi all’industria dell’aerospazio e difesa nel corso dei prossimi cinque anni. Particolare importanza è stata data alla ridefinizione di un sistema integrato del comparto difesa, con integrazioni tra loro di tutti i prodotti delle divisioni, con sistemi di sicurezza da sviluppare all’interno della divisione Cyber al fine di garantire la sicurezza con il supporto sempre più determinante dello Spazio”.
Per De Palma, Gonzato e Marinelli “sinergie e alleanze all’interno del perimetro europeo risultano essere indispensabili per il futuro industriale in un settore come quello dell’aerospazio e difesa. Serve tuttavia un ulteriore approfondimento sui dettagli del piano, al fine di comprendere risorse, investimenti, tempi di realizzazione e messa a terra delle prospettive e delle ambizioni oggi illustrate. È ora di un confronto con le istituzioni e il governo, che dovrà essere parte attiva nella realizzazione del piano stesso con il supporto politico, a partire dal livello europeo”.
Per la Fiom-Cgil dovrà essere realizzato un approfondimento rispetto alle attività industriali con finalità duali che “riteniamo importanti per il civile, in quanto la sostenibilità passa anche nel concentrarsi a livello industriale su cambiamenti climatici e salvaguardia del territorio. Inoltre, occorre affinare i sistemi per i servizi nazionali di sicurezza e soccorso da parte delle istituzioni pubbliche e l’elaborazione di forme di controllo del territorio che ambiscano anche ad avere un ruolo di accoglienza limitando le stragi che si continuano a ripetere”.
I responsabili Fiom, infine, ritengono necessaria “una verifica sistematica nel corso dei prossimi due anni, a partire dalla convocazione del prossimo osservatorio strategico nel quale andranno dati i dettagli su tutte le parti industriali. Per avviare un confronto sullo sviluppo industriale e occupazionale, anche attraverso i possibili impatti dell'implementazione dell'intelligenza artificiale, all’interno del principale gruppo tecnologico del Paese, per garantire altresì la sostenibilità ecologica e sociale”.