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“Oggi, presso la sede della Unione industriale di Roma abbiamo sottoscritto con l’azienda Leonardo One Company, un accordo sullo smart-working post fase emergenziale”, dichiarano Claudio Gonzato e Rosita Galdiero, coordinatori nazionali del Gruppo Leonardo per la Fiom-Cgil.
“L’accordo, sottoscritto congiuntamente a Fim Cisl, Uilm Uil e al coordinamento sindacale nazionale di Leonardo One Company, prevede che lo smart-working diventi una modalità estesa e definitiva, alternativa e non sostitutiva al lavoro in azienda, superando l’idea che tale strumento sia servito esclusivamente per provvedere al distanziamento tra le persone e alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro durante la pandemia".
L’accordo si rivolge ad un’ampissima fascia di lavoratori della Leonardo One Company (circa 19.000 i lavoratori interessati) e prevede di norma un massimo di 8 giornate di smart-working al mese, estendibili fino a 10 giornate per determinati settori o tipologie di attività, concordate con il proprio responsabile di reparto e del personale, mantenendo inalterati i diritti previsti dal contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici e dagli accordi integrativi.
"Nell’accordo - proseguono - viene garantita la volontarietà dell’adesione alla modalità smart-working da parte del lavoratore, la libera scelta dell’orario all’interno di una macro fascia (8-19:30) garantendo il diritto alla disconnessione (no email, no telefonate o connessioni ai sistemi informatici di lavoro) fuori quegli orari e consentendo ulteriori due ore giornaliere di disconnessione a chi ne faccia richiesta per esigenze personali. Il trattamento economico resterà quello previsto da contratto nazionale e accordi di gruppo e al lavoratore sarà fornita adeguata informazione e formazione preventiva per il corretto utilizzo di attrezzature e postazioni.
Quello siglato oggi – concludono Gonzato e Galdiero – è un accordo sperimentale che avrà decorrenza a partire dal prossimo 1° aprile e durerà sino al 31 dicembre 2022. Ci saranno incontri mensili di verifica dell’andamento e dell’applicazione di questo nuovo strumento".
Una leva di inclusione che prova a migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori interessati, provando a garantire un’equità di genere nei percorsi di carriera e di sviluppo, non considerando la presenza come solo elemento qualificante.
Come Fiom nazionale "riteniamo positivo il risultato raggiunto, in un grande Gruppo come quello di Leonardo, che consente di definire, alla fine di un periodo emergenziale, una modalità lavorativa che renda esigibile uno strumento pattiziamente concordato con il sindacato, conciliando tempi di vita e di lavoro, mantenendo i diritti e le condizioni previsti dalle norme contrattuali, non lasciando all’azienda la gestione dello strumento in maniera unilaterale”.