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Sottoscritto ieri sera un rinnovo contrattuale nei settori legno e lapideo: FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le controparti Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai hanno infatti firmato il contratto nazionale che include tutto il settore dell’artigianato e le Pmi che aderiscono alle associazioni interessate, che era scaduto a dicembre 2022.
L’accordo interessa 80 mila addetti e circa 20 mila imprese, e avrà validità fino al 31 dicembre 2026. Nonostante l’apertura del tavolo sia avvenuta solo il 22 febbraio scorso, per responsabilità non imputabili al sindacato, l’intesa è stata raggiunta in tempi molto rapidi, dopo soli due settimane di trattativa.
L’intesa prevede per il livello D del legno un aumento medio di 180 euro per l’artigianato e di 181 euro per le Pmi, mentre per il settore lapideo al 5° livello l’aumento medio è di 189 euro per l’artigianato e di 191 per le Pmi. Sono inoltre previsti 5 euro di aumento su ogni scatto di anzianità e un una tantum di 130 euro. Si tratta di aumenti significativi, ancora più importanti perché arrivano in un momento delicato per l’economia delle famiglie.
Anche sulla parte normativa l’accordo consente di raggiungere alcuni punti di soddisfazione, come l’indennità al 30% durante i 2 ulteriori mesi di aspettativa previsti per il congedo per donne vittime di violenza, misura che va quindi a migliorare la normativa nazionale; la possibilità di richiedere il part time reversibile per chi fruisce di congedi; la revisione della disciplina per il preavviso di dimissioni e licenziamento.
Le segreterie nazionali di Feneal, Filca, Fillea ritengono di aver compiuto un passo in avanti importante per gli addetti dei settori, che si vedono riconosciuto un aumento che non aveva mai raggiunto questa entità nell’artigianato. L’ ipotesi di accordo verrà sottoposta nelle assemblee al voto delle lavoratrici e dei lavoratori.