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È iniziato con un minuto di silenzio e raccoglimento l’evento che Cgil e Uil hanno organizzato ieri, 2 luglio, nella sede della Camera di commercio di Roma per presentare le loro dieci proposte per un Giubileo delle opere, del lavoro e delle persone. “Zero infortuni sul lavoro durante i lavori del Giubileo”, è stato l’appello dei sindacati rivolto a tutti gli attori in campo, dopo le ultime “settimane tragiche”, come le ha definite il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, in cui ci sono stati tanti morti sul lavoro nel territorio.
I dati sul lavoro a Roma e Lazio
La Cgil e la Uil hanno fornito alcuni dati sul tema del lavoro e del welfare a Roma e nel Lazio: il 48% dei contratti di lavoro dura un giorno, gli infortuni sul lavoro denunciati nei primi 5 mesi del 2024 sono 13.643. Negli ultimi tre anni il potere di acquisto è diminuito del 14%. Nel 2022 le richieste di sfratto sono state 6.591. La popolazione over 65 è passata dal 18,5% del 2000 al 23,4% del 2022.
Le proposte a 200 giorni dal Giubileo
“Mancano 200 giorni al Giubileo e siamo convinti che debba essere una occasione di rilancio, ma anche per affrontare alcuni problemi che riguardano il mondo del lavoro del Lazio e di Roma. Le nostre proposte sono per un Giubileo delle opere, del lavoro e delle persone e speriamo di concretizzarle il 9 luglio al tavolo convocato dal sindaco su questi temi”, ha detto il segretario della Cgil capitolina che, con Alberto Civica, segretario Uil Roma e Lazio, ha spiegato le dieci proposte. “Abbiamo fatto un accordo molto importante che prevede una deroga rispetto alle opere nazionali. Esiste un modello Roma delle opere del Giubileo e vogliamo che venga esteso a tutte le opere che verranno fatte nella Capitale con i fondi del Pnrr e i fondi ordinari. E rispetto all’obiettivo ‘infortuni zero’, chiediamo che ci sia una discussione sugli appalti e sui contratti”.
Tra le proposte più importanti c’è quella di un patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile: “negli ultimi due anni e mezzo di consiliatura si faccia in modo che tutte le forze in campo possano collaborare”. Terzo punto è il tema del lavoro precario e povero. “Sono ancora troppe le esternalizzazioni nell'amministrazione e c'è un tema dei salari che vanno aumentati”. Da qui la richiesta dei due sindacati di creare percorsi di internalizzazione dei servizi pubblici. “Per farlo – ha detto Di Cola – dobbiamo investire sulla contrattazione integrativa, perché vogliamo fare la nostra parte. Per organizzare i servizi non servono solo manager, ma anche i lavoratori e le lavoratrici. Siamo convinti che lo smart working produca anche un miglioramento dei servizi della città che viene decongestionata”.
Altra proposta riguarda un piano straordinario delle assunzioni del Comune di Roma e l'introduzione di interventi a favore delle condizioni retributive meno vantaggiose quali ad esempio il salario minimo comunale. Nell’elenco delle richieste anche una Carta di qualità del lavoro temporaneo che “può essere una ulteriore azione per qualificare il lavoro”. L’introduzione di una certificazione del lavoro di qualità, “perché esistono anche aziende virtuose e pensiamo che serva un riconoscimento, a partire dagli alberghi e le strutture ricettive. Ci aspettiamo che inizi un percorso virtuoso che dica che a Roma non c'è spazio per le aziende che non rispettano le regole”.
Le ultime due proposte riguardano “la rimozione della tassa romana dell'Irpef sui redditi da pensione e da lavoro” e due interventi a sostegno della povertà e dell'emergenza abitativa. “Vi chiediamo di trovare le risorse e la volontà politica per dare risposte a chi non ce la fa”, hanno detto Di Cola e Civica. “Il Governo dia poteri a Roma e non vari riforme come l'autonomia differenziata e il premierato”.