Dal palco di Senigallia, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini e il leader dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, hanno chiuso la festa nazionale di Liberetà, il mensile del sindacato dei pensionati della Cgil. “L’ambiente siamo noi” è stato il tema scelto dalla kermesse, ma i due sindacalisti ovviamente hanno parlato anche di molto altro. A partire da una dura critica mossa alle politiche del governo che, attacca Pedretti, “non trovando risorse prova ancora a toccare le rivalutazioni delle pensioni per provare a mantenere le sue promesse elettorali”. Non le pensioni dei ricchi, ricorda, ma quelle di “operai, impiegati, lavoratori e lavoratrici che hanno versato contributi per tutta la vita”.
Se lo faranno, sottolinea, “scenderemo in piazza”, non solo il 7 ottobre ma anche noi con la “nostra categoria”. Il 7 ottobre è stato, d’altro canto, uno dei temi centrali dei due interventi. Un appuntamento fondamentale, ha ricordato Landini, per difendere quei valori di una “Costituzione fondata sul lavoro e che invece pare fondata sulla precarietà”. La lotta alla precarietà, ha detto, “non riguarda solo i giovani, ma tutti”. Per questo alla manifestazione del 7 ottobre bisogna partecipare in massa: “Non si può più delegare, ma impegnarsi in prima persona”.
La posta in gioco è tale, ha concluso il numero uno della Cgil, che, insieme alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori sulle proposte della Cgil, la mobilitazione per cambiare la politiche del governo andrà avanti in tutte le forme possibili, anche “se non ci sarà dato ascolto, con lo sciopero generale”.