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Nel Lazio l’occupazione “sta arrancando. Nei primi sei mesi del 2024 registriamo un crollo dell’8% del saldo occupazionale rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno a causa della contrazione delle assunzioni e delle stabilizzazioni”. A lanciare l’allarme è il segretario generale della Cgil capitolina, Natale Di Cola (leggi QUI il report).
“Ancora una volta – prosegue Di Cola – i fatti smentiscono la propaganda del Governo e dei partiti di maggioranza che continuano a raccontare una realtà inesistente e mistificare i dati. Alla nostra festa del Tesseramento del 26 e 27 settembre presenteremo i dati completi del nostro ultimo rapporto sulla precarietà della nostra regione. Una fotografia del presente che racconta una regione in cui la nuova occupazione è sempre più precaria, dove aumenta il part involontario, penalizzando ancor di più le donne, ed è trainata da settori a bassa intensità di conoscenze, meno retribuiti e valorizzati”.
“Da questa stagnazione dell’economia regionale ne dobbiamo uscire – continua Di Cola –. Non si può pensare e affermare che vada tutto bene perché siamo la seconda economia in Italia quando siamo al settimo posto per le retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori e siamo i peggiori in assoluto per contratti della durata di un giorno. Non possiamo più aspettare. Il Comune di Roma e la Regione Lazio aprano una discussione profonda e larga per costruire un nuovo modello di sviluppo coraggioso e in grado di governare e determinare i processi di transizione, per garantire occupazione di qualità e contrastare la precarietà a partire dal sistema degli appalti”.