Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato. Sono le accuse contestate al legale rappresentante dell'azienda per cui lavorava Satman Singh e al padre di questi, amministratore di fatto della ditta individuale. Secondo il Gip del tribunale di Latina che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare nei loro confronti, eseguite stamattina dai carabinieri di Latina, in collaborazione con personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro, avrebbero utilizzato la manodopera di sette braccianti agricoli irregolari sul territorio nazionale, tra cui il bracciante indiano che, nel giugno dello scorso anno, perse un braccio durante il lavoro e fu abbandonato fuori casa senza essere soccorso, a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.

L'attività investigativa, partita il 17 giugno scorso, giorno del grave infortunio costato la vita a Satnam, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina anche attraverso l'analisi delle utenze telefoniche e dei social in uso ai lavoratori irregolari trovati sui campi al momento dell'infortunio, nonché grazie al contributo dichiarativo offerto da quattro lavoratori irregolari, che su richiesta del Comando Compagnia Carabinieri di Latina, hanno ottenuto il permesso di soggiorno per casi speciali, ha consentito di delineare il grave quadro indiziario nei confronti degli indagati.

Le indagini hanno permesso di circostanziare le condizioni di sfruttamento e la volontà degli indagati di approfittare dello stato di bisogno dei lavoratori irregolari attraverso: la corresponsione di retribuzioni difformi dai contratti collettivi nazionali; la violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo e al riposo settimanale; la violazione delle norme in materia di sicurezza. Analogamente, è stato possibile delineare le aggravanti del reato contestato, avendo gli indagati impiegato, da agosto 2022 a giugno 2024, più di tre lavoratori irregolari, esponendoli a situazioni di grave pericolo, impiegando i lavoratori a mansioni improprie con l'utilizzo di attrezzatura artigianale e pericolosa. L'Autorità Giudiziaria ha disposto anche il controllo giudiziale dell'azienda a vario titolo riconducibile ai due indagati, nominando un amministratore giudiziario nei cui confronti si è proceduto alla notifica del predetto provvedimento.

Stefano Morea, Flai Cgil Roma Lazio: “Quadro preoccupante del mercato del lavoro agricolo” 

“Il prosieguo delle indagini sul territorio pontino a seguito dell’omicidio di Satnam Singh con gli sviluppi di queste ore ci confermano da un lato l’ottimo lavoro degli inquirenti, dall’altro la gravità di un quadro nel quale si è consumata l’atroce morte di un lavoratore”. Lo dichiara Stefano Morea, segretario generale Flai Cgil Roma e Lazio.

“Le accuse che hanno portato all’arresto del padre di Antonello Lovato e di un’altra persona sono intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioè quegli elementi che, come abbiamo sempre denunciato, caratterizzano troppo spesso e inquinano il mercato del lavoro in agricoltura. Elementi strutturali di un settore, come quello agricolo, che dovrebbe essere fiore all’occhiello della nostra economia regionale e dell’agropontino e quindi in grado di garantire un lavoro sicuro e nel rispetto dei contratti”.

“Le tante segnalazioni e denunce, alcune oggetto di nostri esposti, che abbiamo da parte di lavoratori e lavoratrici, ci parlano di manodopera straniera non solo sfruttata ma addirittura ricattata sin dalla partenza dal Paese di origine”.

“Nella sua estrema gravità la morte di Satnam ha rappresentato la punta di un iceberg sotto cui ci sono lavoratori sfruttati, ricattati, senza tutele e, nel caso dei tanti lavoratori stranieri, per lo più provenienti dall’India, tutto questo è amplificato e aggravato dalla possibilità o meno di rimanere in Italia. Per tutto questo – conclude Morea – ringraziamo il lavoro delle forze dell’ordine che stanno proseguendo sul territorio con indagini a 360 gradi che possono portare al contrasto dei fenomeni illegali e criminali descritti”.