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Valerio Salvatore è morto a 29 anni sul lavoro, dopo essere precipitato da un’altezza di 10 metri per il cedimento del tetto di un capannone. Il fatto è accaduto a Campoleone, nella provincia di Latina che in questa settimana è già stata al centro delle cronache delle morti sul lavoro dopo il decesso di Satnam Singh e la manifestazione di sabato 22 giugno contro lo sfruttamento.
Valerio Salvatore faceva l’elettricista e l’operaio per la Fazel Impianti e ha perso la vita venerdì scorso, 21 giugno, mentre si trovava in una ditta sulla Nettunense, tra Aprilia e Lanuvio. Stava sistemando un cavo elettrico su parte del tetto del capannone che presentava delle parti in eternit. A un certo punto, per cause al vaglio della magistratura, il tetto ha ceduto facendo precipitare il lavoratore.
Cgil: “Quarta vittima sul territorio in una settimana: Regione Lazio acceleri sull’attuazione delle azioni già condivise”
“Ancora un morto sul lavoro. È la quarta vittima di questa settimana. A cui si aggiunge un altro operaio agricolo gravemente ferito, a Cisterna di Latina, dopo che un cortocircuito ha fatto prendere fuoco alla trebbiatrice su cui stava lavorando”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e Lazio, la Cgil di Frosinone e Latina e la Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli.
"Per fermare questa scia di sangue – continua la Cgil – chiediamo alla Regione Lazio di accelerare sulle azioni già condivise durante l’ultimo incontro con le organizzazioni e a tutti i prefetti di attivare subito le task force ispettive per assicurarsi che siano rispettate le norme sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, a partire dai settori dove si verificano più infortuni. La grande manifestazione di sabato a Latina dimostra quanta attenzione ci sia da parte delle persone e del mondo del lavoro sui temi della salute e della sicurezza. Ci chiediamo cos’altro debba accadere affinché il Governo intervenga concretamente”, conclude la nota.