"La via italiana intelligente per introdurre il salario minimo penso sarebbe quella di dare valore generale al contratto nazionale". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, interpellato ai microfoni del Tg2. In questo modo, ha spiegato il leader di corso d'Italia, "non solo il trattamento economico, ma anche i diritti, le ferie, la malattia e gli infortuni sarebbero garantiti come diritti per ogni forma di lavoro".
È giusto recepire la normativa europea, ha proseguito, e "intraprendere una strada che arrivi a una legge sulla rappresentanza, con l'obiettivo di misurarla davvero ed eliminare così i contratti pirata". Senza una norma infatti "si genera una competizione a ribasso - a suo avviso -: cioè basta che due soggetti privati facciano un accordo ed esso può valere per chi lo applica".
Il livello salariale medio del nostro Paese è tra i più bassi in Europa, ha ricordato Landini, allora "uno dei temi è come aumentare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori e come aumentare le pensioni. Per fare questo bisogna usare la leva fiscale".